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Dacia Maraini, autrice di capolavori letterari, tra i più tradotti al mondo, sarà all'Università di Teramo il prossimo 7 maggio. Alle 14:30, nella Sala riunioni del Rettorato, terrà un seminario su "Scrittura e corpo" nell'ambito del Progetto "Soggetto Donna: Scrittura e altre Arti – Stereotipi Sessisti e violenza di genere – Omofobia" organizzato dal centro di cultura delle donne "H. Arendt" in collaborazione con l'Ateneo. La scrittrice ha scelto un interrogativo complesso come tema conduttore del seminario: “La scrittura ha un corpo a sé che non sempre si identifica col corpo dell’autore o del lettore. Ma fino a che punto il corpo della scrittura è autonomo, fino a che punto risponde a leggi astratte, quando può trasformarsi in carnalità e visionarietà?”

Al seminario, introdotto da Guendalina Di Sabatino, presidente del centro Arendt e ideatrice di "Soggetto Donna", interverrà il Magnifico Rettore Luciano D'Amico.
Ad ascoltare l' artista, intellettuale e critica, tra il pubblico delle appassionate e degli appassionati della scrittura saranno presenti alcune detenute della Casa circondariale di Teramo con la quale il centro Arendt ha avviato una collaborazione nella sezione femminile. Proprio mentre conduceva un’inchiesta giornalistica sulle condizioni nelle carceri femminili italiane, nel 1969, Dacia Maraini incontrò Teresa, la detenunta che dette vita al romanzo "Memorie di una ladra". Il capolavoro neorealista, di grandissimo successo, ispirò il film "Teresa la ladra" diretto nel 1973 da Carlo Di Palma e interpretato da una straordinaria e imdimenticabile Monica Vitti.
Attraverso la scrittura, irripetibile nei molti generi: dalla narrazione al teatro, dalla poesia alle inchieste giornalistiche e alla saggistica, Dacia Maraini ha scandagliato la condizione femminile: dalla violenza maschile subita nei secoli alla subalternità sociale imposta dagli stereotipi sessisti patriarcali, alle battaglie delle donne nel secondo Novecento per l' affermazione della propria soggettività. Inoltre, la sua opera è unita da sempre all’impegno sociale che la vede coinvolta in prima linea nella salvaguardia dell’ecosistema, nella difesa dei diritti umani, ai “senza diritti”. Ha pubblicato, tra gli altri, opere indimenticabili quali "La lunga vita di Marianna Ucrìa" (1990), "Bagheria" (1993), "Buio" (1999), "Il treno dell'ultima notte" (2008), "La ragazza di via Maqueda" (2009). Nel 2010 esce, sempre per Rizzoli, “La seduzione dell’altrove” una raccolta di articoli e racconti che ci accompagna dall’Africa nera ai ricchi campus degli Stati Uniti, alle città del Sudamerica. Tra i suoi lavori più recenti sono da ricordare “La grande festa” (2011), “L’amore rubato” (2012), “Chiara d’Assisi” (2013), “La bambina e il sognatore” 2015, “Tre donne”, Rizzoli, 2017.