Premessa obbligatoria: vogliamo capire. Scopo di questo articolo non è creare allarmismo, ma solo capire. Capire perché il Comune di Teramo abbia creato un polo scolastico in un edificio, quello della Molinari, considerato sicuro al punto di poter ospitare la Savini e la San Giuseppe, con un totale di 835 studenti...e poi si scopre che quell'edificio ha bisogno di lavori da 7 milioni 748mila 636 euro. E non solo: perché nel piano degli interventi che il Comune chiede di finanziare, c'è un dettaglio di costi che spiega: «Lavori di finitura del piano terra da ricostruire": 1 milione e 900 mila euro. In che senso "DA RICOSTRUIRE"? Ricostruire non è sinonimo di stabilità attuale, o no? Ricostruire non è tranquillizzante. Ricostruire pone tutta una serie di domande sulle effettive condizioni dell'edificio. E non solo, perché i lavori di adeguamento strutturale prevedono una spesa di 3 milioni 770 mila euro. E anche "strutturale" non è tranquillizzante per chi ha i figli in quelle aule. Ultima domanda, forse banale: ma con 7milioni e mezzo, puntando su strutture leggere (acciao e legno) non si poteva costruire una scuola nuova?