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montautiLa Coppa deve cambiare. Se ne va lasciando, come sempre, il suo carico di allegria, soddisfazione ed entusiasmo, soprattutto da parte dei nostri giovani ospiti stranieri, ma deve cambiare. Le problematiche logistiche che abbiamo dovuto affrontare alla vigilia di questa edizione, organizzative e tecniche, rendono necessario accelerare quel percorso di rinnovamento e rilancio che già da qualche anno stiamo cercando di percorrere. Il vuoto istituzionale di una città terremotata e commissariata, ha messo in serio rischio lo svolgimento della manifestazione e solo grazie al giovane sindaco Gianguido D’Alberto, che ha affrontato con decisione la situazione non appena insediato, abbiamo potuto garantire gli alloggi e i campi di gioco per i partecipanti al torneo.
È necessario rivedere l’assetto organizzativo e rinnovare la formula dell’Interamnia World Cup, che dopo tanti anni inizia a dare segni di stanchezza e di ripetitività, è vero, ma è necessario che cambi anche l’atteggiamento dei teramani, soprattutto di quelli che si mostrano poco collaborativi e in alcuni casi ingrati, nei confronti di una manifestazione che resta l’evento tra i più importanti e grandi d’Abruzzo e d’Italia, che rende Teramo famosa nel mondo e che porta tanta gente, dunque tanto movimento e promozione per l’intera città.
Con queste premesse, lo svolgimento di questa 46^ Interamnia World Cup è stato un miracolo di cui siamo particolarmente soddisfatti, senza particolari criticità né polemiche che di solito accompagnano la kermesse. Abbiamo l’orgoglio di avere ospitato a Teramo una squadra universitaria palestinese e la Nazionale israeliana, di aver avuto partecipazioni interessanti come il Gabon e Reunion e, nonostante qualche defezione per il problema dei visti, come l’Afghanistan, la rappresentanza di squadre e nazioni è stata maggiore dello scorso anno.
Il torneo FIGH Grand Prix ha innalzato l’aspetto tecnico dell’Interamnia, oltre ad aver lanciato le basi di una proficua, futura collaborazione con la federazione; e la partecipazione delle squadre universitarie per il 2° Interamnia Unite Grand Prix, realizzato in collaborazione con l’Università di Teramo, traccia la via per scambi culturali e l’internazionalizzazione dell’Ateneo teramano.
Il segnale è chiaro: il nostro torneo raccoglie ancora molto consenso nel mondo sportivo e non e si rivela ancora un’esperienza unica per i giovani atleti, sia dal punto di vista sportivo che di crescita umana; per la nostra città, poi, come da 46 anni a questa parte, rappresenta l’unica occasione di aprire una finestra sul mondo, di mettersi in mostra e di promuovere il territorio per le tante eccellenze e qualità che siamo in grado di offrire.
Sono certo che il percorso di cambiamento, che dovrà iniziare da domani, sarà uno stimolo per tutti, per chiunque voglia partecipare e per chiunque capisca lo straordinario potenziale che l’Interamnia World Cup contiene in sé.
Tra i doverosi ringraziamenti, il primo va al Sindaco per quanto fatto in questa edizione e per l‘interesse che ha espresso nella valorizzazione futura della manifestazione; senza dimenticare i sostenitori ormai consolidati come Camera di Commercio e Bim, la Provincia di Teramo, la Regione Abruzzo e tutti i nostri partner. E infine i nostri giovani volontari, che si spendono per la migliore accoglienza e per l’accompagnamento delle squadre e tutti i nostri amici stranieri che ogni anno tornano a fare di Teramo, per una settimana all’anno, il centro del mondo.

Il Presidente
Pier Luigi Montauti