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costsaserenaDoveva essere una settimana splendida, di quelle da vivere in “un Mare di vantaggi”, come recita la stessa pubblicità della Compagnia. Una crociera nel Mediterraneo, a bordo di una delle navi più belle del Mondo, la Costa Serena. Il teramano protagonista di questa vicenda e sua moglie, quella crociera l’avevano sognata a lungo, e poi avevano deciso di regalarsela nel periodo più bello dell’anno, a Ferragosto. Itinerario scelto: Civitavecchia, Olbia, Ibiza, Palma di Majorca, Marsiglia e Savona, partenza 13 agosto. Non poteva sapere che, da quella nave, non sarebbe sceso con lo stesso passo spedito con il quale era salito e che, anzi: avrebbe avuto grandi difficoltà nel discendere la passerella, al punto da dover fare causa alla Costa Crociere. E vincerla. Tutto succede in un attimo, durante la navigazione, in uno di quei giochi che gli animatori inventano per tenere i passeggeri impegnati. Il gioco era la “Gara di panciate” e lo si intuisce già dal nome, consisteva nel tuffarsi in piscina cercando di sollevare quanta più acqua possibile. Il teramano partecipa, ma nel tuffarsi colpisce violentemente il fondo della piscina, visto che la gara si teneva in quella per bambini. Dolore fortissimo e, appena arrivati in porto a Palma di Majorca, corsa al pronto soccorso, dove gli viene diagnosticata una distorsione. Risultato: ginocchio danneggiato e vacanza rovinata, visto che da quel momento in poi la crociera si è trasformata in un incubo, per il passeggero dolorante, che ha dovuto rinunciare a tutta una serie di possibilità e di divertimenti, continuando la crociera su una sedia a rotelle o con le stampelle. Così, al ritorno, ha deciso di mettere da parte i ricordi di viaggio e prendere la carta da bollo, facendo causa alla Costa Crociere sia per il danno subito, sia per la vacanza rovinata. A sostenere le ragioni del turista è stata l’avvocata teramana Barbara Mariano, che si è scontrata con i legali del colosso delle crociere. La Costa ha mosso tutta una serie di eccezioni, compresa la prescrizione prevista dal Codice del Turismo, ma il Giudice di Pace di Teramo, Anna Lissoni, pochissimi giorni fa ha accolto in toto le tesi brillantemente sostenute dall’avvocata Mariano, condannando la Costa Crociere sia al risarcimento danni per il danno subito, sia al risarcimento per la vacanza rovinata sia al pagamento delle spese legali. Chissà che lo sfortunato turista, con quei soldi, adesso non decida di regalarsi una… crociera.