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Scena del crimine minuziosamente ricostruita, con prove a favore e contro, dibattito processuale e arringhe. Protagonisti i più celebri delitti teramani, pubblicati da Elso Simone Serpentini per Artemia, interpretati dagli uomini e donne di legge, riuniti nel pomeriggio di martedì 18 settembre, alla libreria giuridica Giuffré (grazie alla collaborazione dell’infaticabile Nicoletta Tosti), per quello che si è manifestato come un vero e proprio format di lettura per Lectus 2018.
 
Gli avvocati teramani (Gianni Gebbia e Marco Gasparroni fra i tanti) si sono avvicendati, come nella loro professione reale, tra gli atti del delitto alla locanda Scarpone, quello di Carnevale, di Ponzano di Civitella, tra gli altri e quello di Rina Cosmi che si è guadagnato anche una composizione musicale eseguita dallo stesso Serpentini, trait d’union della ricostruzione processuale. E vagando tra rilevamenti, tesi, ipotesi e arringhe, tra le quali anche quelle del celebre avvocato teramano Brigiotti, (rimasta nella storia la sua arringa per il caso della “Squartatrice”), i processi più o meno antichi della storia teramana sono stati ricostruiti come nelle più seguite trasmissioni televisive, in un incontro tra storia popolare e codici giurisprudenziali, di sicuro fascino.
 
La seconda giornata di Lectus è incominciata alla Casa di riposo “De Benedictis”, di fronte a un attentissimo pubblico delle amiche più agè della maratona di lettura, che non hanno declinato di leggere i brani proposti insieme ai lettori Lectus, tra cui l’assessore ai lavori pubblici Stefania Di Padova.
 
Aperitivo al caffè-libreria Empatia, con la sezione “Libera/Mente”, in cui hanno trovato spazio la più variegate letture, da Baricco a Moravia, dalle fiabe a Harry Potter proposto da una giovanissima lettrice tredicenne (che lascia ben sperare sull’ ”effetto Lectus” e quello sociale e taumaturgico della lettura ad alta voce, pratica in forte riscoperta e divulgazione).
 
Gran finale della seconda sessione Lectus al Teatro Comunale, gentilmente concesso dal Comune,
coordinata da Silvio Araclio che ha proposto, al pubblico affollato in palcoscenico annullando il distacco con gli interpreti, “Il teatro psicologico e la poesia dell’ascolto: Ibsen, Strindberg, Cechov).
Sul palco Daniele Di Furia e il regista Rolando Macrini, le attrici Serena Mattace Raso, Maria Egle Spotorno e Carla Piantieri, gli ormai “abitué” Vincenzo Macedone e Mauro Di Girolamo, i giovanissimi allievi Giulio Cavarra e Ingrid Arduini e l’ “uomo di teatro” (impresario, direttore, regista e quant’altro) Federico Fiorenza; quasi tutti lettori, in buona sostanza, legati ad Araclio e al suo Spazio Tre Teatro, istituzione cittadina a pieno titolo, di cui ci si avvia a celebrare i 50 anni dalla nascita.
 
L’assessore alla cultura Luigi Ponziani, tra il pubblico numeroso e attento, per ascoltare i brani tratti dalle opere più significative dei tre celebri drammaturghi del tardo Ottocento che, si è notato, mantengono freschezza e modernità nel fraseggio, così come attualità e incisività nei concetti e nelle situazioni descritte.
 
 
La giornata Lectus di giovedì 20 settembre prenderà il via nella appena ripulita Villa Comunale, alle ore 10, con un incontro tutto dedicato ai bambini per le “Fiabe di terra e di mare”, introdotto dall’assessore alla pubblica istruzione Maria Cristina Marroni.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, i “Diritti universali” saranno di scena alla Fondazione Tercas in Palazzo Melatino con un percorso di lettura tra Montale e Calamandrei, Popper e Carlo Rosselli, con un finale “fuorisacco” a sorpresa.
Fine serata, alle 21.00, nella Fornace della Cona si leggerà di “Rigenerazione urbana”, tra rappresentanti dei Comitati di quartiere teramani, professionisti ed esperti d’arte per una proposta di testi diretti alla riqualificazione dei territori.