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viadottoa24"Particolare attenzione" nella "regolamentazione del transito dei veicoli pesanti", in particolare su 8 viadotti "che, come dimostrato nelle verifiche di sicurezza, inducono sollecitazioni critiche specialmente agli impalcati e alle solette", sulla A24 e A25. È una delle 5 prescrizioni contenute nella relazione firmata dal dirigente del Mit, Placido Migliorino, e consegnata al ministro Danilo Toninelli, e alle quattro prefetture abruzzesi, rivolte alla concessionaria Strada dei Parchi. "È verosimile l'ipotesi che al primo maggio 2019 le autostrade A24 e A25 non saranno in regola", con obbligo normativo di adeguare entro il 30 aprile 2019 le 54 gallerie, considerando che "l'esecuzione dei lavori non sia compatibile con il tempo residuo". Per il dirigente del Mit Placido Migliorino "dovranno essere individuati appropriati disposti legislativi che consentano di mantenere in esercizio l'infrastruttura. In caso contrario potrebbe essere necessario interdire le tratte interessate da queste gallerie".
Nel frattempo, la concessionaria Strada dei Parchi ha esteso le limitazioni di traffico ai mezzi pesanti dell'ordinanza del 2017 a tutti gli 87 viadotti ispezionati dal ministero delle Infrastrutture delle autostrade A24 e A25. Lo fa sapere la stessa Sdp che finora aveva adottato il provvedimento "per otto viadotti più vecchi". Si tratta del divieto di sosta dei mezzi pesanti nelle aree di emergenza e l'obbligo di mantenere una distanza di 100 metri tra un mezzo pesante e l'altro. L'estensione era stata chiesta nel documento del ministero per le Infrastrutture e Trasporti a firma del dirigente Placido Migliorino. Sulle critiche del ministero alle verifiche condotte da SdP utilizzando i carichi normativi del 1962, la concessionaria specifica che, su richiesta dello stesso ministero, "i test sui viadotti sono stati realizzati sulla base delle nuove norme tecniche, Ntc 2018. I risultati sono stati inviati al ministero tra il 12 settembre e il 1 ottobre, confermando il mantenimento degli indici di sicurezza previsti". "A questo punto - si legge ancora nella nota di Sdp - sorge il sospetto che il ministero non solo non abbia tenuto conto delle analisi contenute nei progetti di adeguamento anti-sismico dei viadotti, progetti che hanno ottenuto il via libera del Provveditorato opere pubbliche competente, ma che neppure li abbia consultati”