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autostradaMentre sono ancora bloccati i decreti autorizzativi che dovrebbero dare il via libera ai lavori di messa in sicurezza dei viadotti delle autostrade A24 e A25, da oggi entreranno in vigore le limitazioni al traffico pesante consigliate dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti alla concessionaria, Strada dei Parchi, dopo le ispezioni straordinarie. Ieri sera è stata terminata l'installazione dell'apposita segnaletica che da oggi costringerà i mezzi pesanti a non superare, a non fermarsi sulla corsia di emergenza, a stare ad almeno cinquanta metri di distanza l'uno dall'altro. Precauzioni che dovrebbero servire a non sollecitare eccessivamente i viadotti.

La misura è stata estesa dagli otto viadotti in cui era già in vigore a tutti gli 87 visionati dagli ispettori inviati dal ministro Toninelli. Tutto ciò in attesa che arrivino segnali di chiarezza sui 200 milioni di euro di lavori considerati urgenti per mettere in sicurezza antisismica i ponti. I documenti autorizzativi sono fermi sulla scrivania di Vincenzo Cinelli, direttore generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. Ora che è stata chiarita l'origine dei fondi - saranno statali e non del Masterplan - si attende la firma. Sul tema è intervenuta ieri anche la deputata del Pd Stefania Pezzopane: «Per colpa dell'incapacità, della superficialità, dell'incompetenza, del ministro dei Trasporti Toninelli, centinaia di lavoratori che operano nei cantieri per la messa in sicurezza dell'autostrada A24-A25 rischiano di perdere il posto di lavoro. Sulla vicenda della mancata firma dei decreti attuativi, gli unici documenti che potrebbero far partire realmente gli interventi per le opere necessarie, sto presentando una interrogazione parlamentare. Solo con i decreti firmati, si potrà garantire a questi lavoratori posti di lavoro e stipendi. Le centinaia di lavoratori in attesa che il ministro Toninelli prenda una penna in mano, queste persone vogliono lavorare. Dopo aver vinto la battaglia contro lo scippo di 200 milioni, ora inizia la nuova battaglia, quella per far sbloccare subito i soldi per la messa in sicurezza. Vogliamo che ai lavoratori siano date risposte certe. Lavoro, il loro lavoro, non il reddito di cittadinanza, se mai arriverà».