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«Linguaggio della verità, onestà intellettuale e senza promesse e annunci». Così il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto definisce i confini di quelle che dovranno essere le risposte da dare agli inquilini Ater di Colleatterrato, sfollati dopo il terremoto di due anni fa. «Nessuna colpa può essere addebitata al nuovo commissario Nicola Salini, che sta lavorando davvero tanto - spiega il Sindaco - ma paghiamo tutti il prezzo di un anno, quello successivo al terremoto, perduto con grave colpa». Si è tenuto oggi l’incontro tra il Comune, l’Ater e i comitati di quartiere e degli sfollati, nel quadro di quel confronto costante che la nuova amministrazione comunale vuole avere con i cittadini. Un incontro che, purtroppo, non ha portato ai teramani rimasti senza casa il “regalo di Natale” di un rientro immediato, ma è servito ad offrire, ai cittadini comprensibilmente esasperati dai tempi della ricostruzione, una informazione corretta e veritiera. Perché la conoscenza della verità è la prima regola. Di pari passo, dovrà andare quella rivisitazione dell’attività dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione, così come una modifica normativa che faciliti la ricostruzione delle abitazioni in categoria B. Anche il Commissario dell’Ater, Nicola Salini, nell’incontrare i cittadini sfollati, ha avuto modo di spiegare agli inquilini i tempi possibili dell’avvio dei cantieri (il primo con ogni probabilità aprirà tra luglio e agosto) e ha poi dettagliato ai cittadini le tante iniziative già assunte, in termini di nuove assunzioni e di aumento dell’attività dei dipendenti, al punto che - paradossalmente - i Sindacati hanno lamentato gli eccessivi carichi di lavoro che gravano sui dipendenti.
Pende su tutta la macchina della ricostruzione, poi, la spada di Damocle della nuova normativa del Contributo Autonoma Sistemazione, annunciata dal nuovo commissario Farabollini, che rischia di costringere il Comune ad effettuare un nuovo censimento di tutti gli sfollati, con lungaggini prevedibili.

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