E presepe vivente fu. Folla, letteralmente, folla all'apertura del presepe vivente alla Villa Comunale, prima edizione della rievocazione della Natività organizzata in città. Plauso agli organizzatori, il Gruppo Volontari Gran Sasso della Protezione Civile, che ha voluto iniziare anche a Teramo una tradizione natalizia, facendosi carico di tutte le difficoltà della prima volta. Diciamo subito che il Presepe Vivente alla Villa è bello. Molto. E fatto bene. Tanto. Splendidi i costumi, tutti realizzati a mano per l'occasione, da donne che hanno lavorato per mesi. Bella la location, anche se la Villa Comunale, specie con la neve, non ha nulla della Betlemme di Gesù, il gioco delle ombre garantito dagli alberi offriva la possibilità di una narrazione scenica, per quadri seperati e differenti, della Natività. Sembra un presepe di casa in formato gigante e animato. E questo lo rende familiare, immediato, non pretenzioso ma, al contrario, intimo. Specie nella "capannina", che sembra davvero rubata al presepe sul comò, ma che nella costruzione cromatica evoca tele del Trecento toscano. Una bella cosa.

Se una critica la possiamo fare, la rivolgiamo alla scelta delle luci: i fari bianchi non rendono l'atmosfera "calda" come avrebbe meritato, meglio preferire luci gialle, ma soprattutto in alcuni quadri la posizione del faro, alle spalle dei figuranti, rende impossibile la percezione dei volti e di tanti dettagli, Da migliorare, ma è la prima volta ed è giusto che sia così. Tra le curiosità, il Sindaco D'Alberto (foto sopra) e l'ex assessore Campana a fare i sacerdoti, col primo cittadino a vestire i panni di Caifa... che rispetto al Giuseppe interpretato nel presepe di Miano è un deciso cambiamento. Per chiudere, nel ricordare che domani si replica dalle 17,30 in poi, concedeteci una battuta: va bene che oggi è venuto Salvini, ma addirittura togliere il Re Magio nero...