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«Ci muoviamo su un progetto già aperto, con un progetto preliminare presentato dallo studio Bellomo ad ottobre. Ci sono osservazioni molto puntuali anche da parte della Soprintendenza. Ora vogliamo trovare una soluzione che la città ci ha chiesto, cercando di condividerla con i cittadini. Abbiamo un finanziamento legato a questo iter. Sappiamo che questo è l'ultimo treno possibile e se ci sarà qualche intoppo c'è il rischio che si andrà per le lunghe per altri anni». E' quanto ha dichiarato il Sindaco Gianguido D'Alberto durante un incontro convocato oggi al Parco della Scienza con tutte le associazioni, comitati di quartiere, frazioni, ordini professionali, associazione Demos e consiglieri comunali con lo scopo di andare verso un progetto definitivo del Teatro Romano di Teramo. All'incontro  è presente l'architetto Bellomo.
«L'architetto Carbonara evidenzia l'importanza della copertura dell'intero sito per una più durevole protezione dei resti del teatro romano e l'urgenza della sistenazione dei suoi resti - dice Bellomo - urge il trattamento dei plinti di fondazione della copertura non realizzata (così come previsto nel progetto Di Bonaventura-Castellucci). Urge una copertura mimetica integrativa con impiego di tecniche murarie compatibili - dice sempre Bellomo nel descrivere il progetto dell'architetto Carbonara - E' indispensabile riunire le quote moderne a quella del teatro che ad oltre tre metri potrebbe riunirsi con il sito esistente, sullo stile del Pergmon Museum di Berlino».

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Nel 2010 il consiglio comunale di Teramo decide per la soluzione C: ricostruzione della cavea secondo una interpretazione moderna che risponda alla normativa sui locali di pubblico spettacolo e rievochi la gradonata antica, dice sempre Bellomo nello studio di fattibilità dell'architetto Carbonara.
Palazzo Salvoni ed Adamoli secondo lo studio Bellomo dovranno essere demoliti per proiettarsi verso il futuro della città.
La liberazione completa del teatro romano, messa in sicurezza e consolidamento del rudere, realizzazione della nuova cavea (disegnandone una moderna con le pietre esistenti).
«E’ un rapporto sacrale quello che si è creato tra il teatro romano e la città - ha detto l’architetto Bellomo - speriamo di aver superata questo rapporto con il progetto stesso».

All'interno del progetto spazi verdi e panchine, accessi ad est con spazi per negozi o da destinare a terzi con servizi e vetrate aperte all'esterno.
Il Sindaco si appella ai candidati governatori affinchè si impegnino a trovare il milione e mezzo di euro che manca ancora al progetto.

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