Non si entra stamattina alla Selta di Tortoreto stamattina e non si potrà organizzare l'annunciato sciopero al contrario. L'azienda ha chiuso i cancelli ed ha messo la vigilanza armata a controllare gli accessi. Una brutta sorpresa che ha fatto saltare i nervi ai lavoratori pronti allo sciopero e a Mirco D'Ignazio della Cgil che dichiara: «Lo sciopero doveva partire alle 10,30 - dichiara D'Ignazio- ma abbiamo trovato la vigilanza armata ai cancelli. Decideremo il da farsi con gli operai. La Selta deve ancora pagare la 13esima 2018 a 250 persone del gruppo ed ha difficoltà a reperire i materiali mentre scopriamo staattina che paga la vigilanza privata». Oggi a lavoro ci sarebbero una decina di persone che si occupano di assistenza ai clienti e che lavorano per due giorni a settimana. Il tribunale di Milano intanto si deve esprimere sull'amministrazione straordinaria richiesta dall'azienda.
Gli operai volevano entrare simbolicamente in azienda, per mettersi a disposizione e produrre come in una normale giornata lavorativa, così da evidenziare chiaramente chi rema contro il sito abruzzese e chi, invece, vuol far di tutto pur di mantenere l’occupazione. In attesa della definizione della procedura di amministrazione straordinaria, infatti, con la gestione delle cassa integrazione, l’azienda sta tentando di attuare, sotto traccia, il piano di ristrutturazione ipotizzato a gennaio: gli stabilimenti di Roma e Piacenza stanno man mano riprendendo l’attività mentre in quello teramano continua un utilizzo quasi esclusivo dell’ammortizzatore sociale.