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20170901192045 scuola prima campanellaE' con una lettera aperta che la mamma di una bambina di 13 anni di Morro D'Oro chiede un assistente di sostegno negato da anni, a scuola, per la figlia. Una lettere accompagnata da tanto di sentenza e di ricorso del legale di famiglia. Un caso come ne esistono diversi in provincia di Teramo replica poi la dirigente scolastica ma che a sentirla ti si stringe il cuore. Una lettera giunta anche ai media nazionali che ne parlano come "un  caso".

«Ciò che sta accadendo a nostra figlia, i diritti che le sono stati negati e i conseguenti danni subiti, non sono cosa degna di un'istituzione scolastica né di un paese civile», scrive la madre nella lettera aperta. Vicenda che ha inizio dalla scuola dell'infanzia, racconta la madre, impiegata in un'azienda alimentare, quando alla figlia «vengono ridotte le ore di sostegno a solo nove ore a settimana a fronte di una diagnosi funzionale della Asl che prevedeva un rapporto di 1 a 1. Abbiamo impugnato il provvedimento al Tar Abruzzo che con sentenza del 2013 ha disposto l'annullamento dello stesso, sancendo il diritto di mia figlia ad essere affiancata da un insegnante di sostegno qualificato nel corso dell'intero orario scolastico». Negli ultimi due anni, però, scrive la donna, «né la scuola, né l'Ufficio scolastico provinciale si sono dimostrati in grado di trovare una soluzione al problema, in un vergognoso rimpallo di responsabilità. Alla richiesta della presenza di un docente di sostegno qualificato è stata accampata come scusa la carenza di organico».


Ora la famiglia chiede l'applicazione della sentenza definitiva del Tar e se la vicenda non si risolverà a breve chiederà la nomina di un commissario ad acta che provveda all'assegnazione di un insegnante di sostegno qualificato.