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riceviamo e pubblichiamo 342.694 mc saranno le tonnellate stimate degli sversamenti provocati dai lavori di dragaggio del Porto di Ortona, necessario hub infrastrutturale per l’intera costa abruzzese. Un’enorme quantità di fluido fangoso spostata ad una distanza non propriamente siderale, dal parco marittimo protetto di Cerrano, scrigno prezioso di flora e fauna marittima. Il sito, denominato ABR01B che dista 6 km dall’area candidata a essere patrimonio UNESCO e a 2,5km dalla zona contigua di protezione esterna, è oggi sotto i riflettori dell’acceso dibattito pubblico in quanto soggetto indirettamente interessato a un provvedimento di autorizzazione che la Regione ha emanato a favore del Comune di Ortona attribuendo il via libera di fatto all’inizio dei lavori; un provvedimento arrivato, per molti, con troppa furia e figliato da una scarsa preponderanza delle plurime poste in gioco che compongono la questione. Sicurezza ambientale, protezione alla salubrità della vita, sviluppo economico e stabilità sociale sono caratteristiche torchiate direttamente dal documento regionale, oltre che parametri da rispettare non solo per buon senso ma anche per obbligo e dovere costituzionale. L' associazione Big Bang Teramo, da sempre attenta alle questioni ambientali con zelo e partecipazione diretta –vedasi le numerose iniziative di seminari e manifestazioni per l’acqua sicura del Gran Sasso e pubblica- , è convita che servirebbe una maggiore attenzione, convergente con il Vice Presidente Lolli, alle richieste di comitati ed associazioni costituite da chi vive direttamente e tutti i giorni quei luoghi, sentendoli suoi e impegnando una giusta battaglia alla difesa del suo luogo; questa battaglia di legame deve essere condotta però con utile positivismo, non già che con l’inutile ostruzionismo del “no precostituito” e concetto pilota. Serve attenzione maniacale per la “perla blue” dell’Adriatico, così come ne serve una ulteriore ed  equipollente per il rafforzamento delle potenzialità economiche della Regione. La nuova infrastrutturalizzazione del porto è condizione sine qua non perché la costa, e l’entroterra, si riconnetta al tessuto nervoso degli scambi intra ed extra europei ed italici. Il perno costiero, con lo sfruttamento delle direttrici di collegamento mobile verso l’interno, costituirebbe un volano di ripresa non sottovalutabile per gli esercenti regionali. E’ la complementarietà di questi due  importantissimi fattori sueposti imprescindibili per la società. Si rende per tanto necessario un processo decisionale più attento e capillare, costituito da compromessi e riflessioni tra gli attori istituzionali e quelli popolari nella concertazioni dei rispettivi interessi.   Ass. Big Bang Teramo