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traforogransasso 2La Regione chiederà al governo il riconoscimento dello stato di calamità nazionale sulla vicenda del Traforo del Gran Sasso e la nomina di un commissario per la gestione dell'emergenza. Ma per mettere nero su bianco, occorrerà un atto formale corredato di dati tecnici e di convincenti argomentazioni che saranno probabilmente riassunti in una prossima delibera della giunta regionale, come ha fatto capire il vice presidente Emanuele Imprudente al termine della seduta di ieri, a L'Aquila.

L'acqua, i laboratori di fisica, i collegamenti viari che scorrono sotto le due gallerie: tre aspetti diversi dell'emergenza Gran Sasso che la procura di Teramo ha riunito in un unico fascicolo, aperto dopo il caso di inquinamento dell'acqua potabile che nell'estate del 2017 coinvolse un bacino di 700.000 utenti. Così, evidenzia Il Messaggero, nell'inchiesta sono finiti il concessionario della A24, la società acquedottistica del Ruzzo, l'Istituto di Fisica nucleare. Dieci, in tutto, le persone iscritte sul registro degli indagati dai pm teramani, chiamate in causa per le rispettive competenze e responsabilità. Ora la prima emergenza è la chiusura al traffico delle due gallerie, già annunciata dalla concessionaria Strada dei parchi a partire dal 19 maggio. Una chiusura a tempo indeterminato, cosa ancora più temuta per i contraccolpi che l'interruzione prolungata della viabilità lungo quel tratto della A24 avrà per aziende e pendolari. Tutte le parti sociali, da Confindustria alla Cna, considerano la mossa di Strada dei parchi una sciagura.