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Sulla questione della chiusura del traforo del Gran Sasso interviene anche l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Teramo.

"Sull'inopportunità della scelta, anche solo ventilata, di chiudere a tempo indeterminato il tratto autostradale Teramo-L'Aquila - dichiara il presidente dell'Ordine, Arch. Raffaele Di Marcello - non possiamo che unirci al coro di chi è contrario. La questione, però, dovrebbe essere spunto di rifessione di quale futuro dovrà avere il territorio della provincia di Teramo".

"Infatti - continua Di Marcello - se qualche anno fa l'ipotesi, prima di accorpamento Teramo-L'Aquila, poi addirittura di eliminazione, dell'Ente Provincia, trovò poche obiezioni nel mondo politico e tra i cittadini, oggi occorre capire quale direzione vogliamo dare ai nostri territori. Occorre, necessariamente, riflettere sull'assetto istituzionale della nostra provincia, e su quale peso il teramano abbia nell'assetto regionale, che vede un forte sbilanciamento verso l'asse Pescara-Chieti e il territorio aquilano"

"Senza scadere in sterili campanilismi - afferma il presidente dell'Ordine - bisogna prendere atto che, in ambito regionale e nazionale, la nostra provincia sconta strategie sbagliate e mancanza di una seria programmazione, che possa valorizzare le tante risorse - culturali, paesaggistiche, ambientali, economiche, storiche, ecc. - presenti a Teramo e nelle altre città del teramano"

"Ci auguriamo, quindi, che il rischio della chisura del traforo del Gran Sasso - conclude Di Marcello - ci faccia prendere finalmente atto di un isolamento che, in realtà, è già in corso da anni, e che deve essere contrastato, immediatamente, non solo scongiurando il blocco del collegamento autostradale, ma mettendo in campo progetti, e strategie, che riportino la nostra provincia, intesa come territorio e non (solo) come Ente, ad esssere competitiva con le altre province abruzzesi e con gli ambiti nazionali ed europei"