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traforogransassoIl primo faccia a faccia tra Ministero dei Trasporti e Strada dei Parchi sul traforo del Gran Sasso è stato «costruttivo». Si lavora ad un'intesa che sollevi il gestore autostradale dalle responsabilità e per trovare le risorse con tutte le amministrazioni pubbliche per intervenire urgentemente e sanare la situazione del rischio di inquinamento delle acque. Così, dopo il primo confronto, spiega oggi Il Messaggero, la chiusura del traforo tunnel autostradale, annunciata a partire dalla mezzanotte del prossimo 19 maggio, si allontana.
Ma certo non è ancora detta la parola fine alla vicenda innescata dall'inquinamento delle acque nell'area del Teramano e dall'inchiesta che ne è derivata che vede imputati i vertici di Strada dei Parchi, la concessionaria della A24 dove ricade l'infrastruttura, della Ruzzo Reti che gestisce l'acquedotto, e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare presente con i Laboratori del Gran Sasso. I lavori nel traforo «sono straordinari. Non toccano al concessionario ma al concedente» dice Strada dei Parchi.

L'Ad, Cesare Ramadori, prima di varcare la soglia del vertice ha detto: «Stiamo trattando con il Ministero per cercare una soluzione, ma i lavori spettano allo Stato».

Nel frattempo l'Abruzzo è in granden fermento. Oggi l'argomento approda al Consiglio regionale straordinario chiesto dal centrosinistra. Che ieri, tramite Pd, Legnini presidente e Abruzzo in comune, ha rilanciato la proposta di individuare nel governatore Marco Marsilio il commissario. Ed è proprio la Regione il terreno di scontro più caldo. Il vice presidente della giunta, Emanuele Imprudente, ha detto di aver «trovato una situazione drammatica»: «In questo mese in cui stiamo aprendo i cassetti abbiamo trovato davvero un disastro. Questo è accaduto solo per colpa di chi ha governato nel passato, lasciandoci in una situazione.

Sempre stamattina i sindaci dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e Gianguido D'Alberto, Teramo, terranno una conferenza stampa congiunta per annunciare una strategia comune. drammatica». A Teramo venerdi si terrà una manifestazione pubblica per dire "no alla chiusura del traforo" a cui hanno aderito i sindacati e Confindustria.