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traforogransassoPer annunciare la revoca della chiusura del traforo del Gran Sasso, prevista per domenica a mezzanotte, c'è bisogno di mettere nero su bianco il piano, su cui è stato trovato un accordo nel corso dei vertici nella sede del Ministero Infrastrutture e Trasporti, per gestire la fase che va da ora alla nomina del commissario straordinario che sarà inserita nella conversione in legge dello Sblocca cantieri. Lo scrive Il Messaggero. Con l'ottica di alleggerire la responsabilità giudiziaria di Strada dei Parchi, chiamata in causa dalla Procura di Teramo, con amministratori e anche come azienda, per i presunti comportamenti omissivi nell'ipotesi di inquinamento ambientale. Operazione facile, ma non facilissima. La fortuna, in un quadro di grande complessità, è data dal fatto che le mazze ce l'ha in mano Gino Scaccia, il capo di gabinetto del Mit, che conosce a menadito la questione perché da moltissimi anni è docente all'Università di Teramo.
Intanto a Teramo è stata sospesa la manifestazione di protesta sulla annunciata chiusura del traforo del Gran Sasso, organizzata per domani, venerdì 17 alla rotonda della svincolo della Gammarana. La decisione giunge all’esito degli ultimi eventi da cui si prefigura un accordo che scongiura l’ipotesi della chiusura. In ogni caso, la manifestazione rimane aperta ad una sua eventuale riproposizione, qualora le azioni messe in campo per la salvaguardia del sistema Gran Sasso dovessero rivelarsi inefficaci o inadeguate. E’ stato probabilmente ottenuto un successo su una battaglia – dichiara il Sindaco Gianguido D’Alberto - ma noi intendiamo vincere la guerra e cioè riportare in sicurezza l’acquifero e tutto il sistema idrico della montagna; per questo continueremo a vigilare e a chiedere con fermezza che ci si attivi, ciascuno per la propria parte, fino a giungere al raggiungimento di tale risultato”.