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camera commercio teramoLa riforma del sistema camerale abruzzese sta per completarsi. L'ultimo passaggio si definirà in estate, con le elezioni che serviranno a comporre il Consiglio e ad eleggere il presidente della neonata Camera di commercio industria artigianato agricoltura del Gran Sasso d'Italia. Dopo l'unificazione di Chieti e Pescara arriva a compimento anche il percorso di fusione di L'Aquila e Teramo. Nei tempi fisiologici necessari affinché un processo così complesso possa definirsi. Risalgono al 22 novembre 2016 le delibere, contemporanee, delle Camere di L'Aquila e Teramo, con le quali è stato sancito l'accorpamento su base volontaria, in base alla legge 580 del 1993. Atti con cui si è stabilito di fissare la sede legale all'Aquila e quella secondaria a Teramo. Anche i due patrimoni verranno unificati, ma con una postilla: gli eventuali introiti, a vario tipo prodotti, potranno essere utilizzati solo nei rispettivi territori di riferimento. Il consiglio camerale dell'Aquila ha votato questo processo all'unanimità.

Siamo all'ultimo step, scrive oggi Il Messaggero, con la certificazione finale in capo alla Regione prima del voto. Nonostante tutto ancora con tempi ragionevoli, a dispetto delle critiche. Il decreto ministeriale per la fusione Chieti-Pescara porta la data del 25 settembre 2015, l'intero percorso, voto compreso, si è chiuso poi il 29 dicembre 2017, dopo 513 giorni. Quella L'Aquila-Teramo è oltre i 420 giorni e probabilmente si fermerà prima dei 500. Il nuovo consiglio avrà 28 componenti. La giunta da un minimo di cinque a un massimo di dieci. Andrà poi individuato il presidente: Lorenzo Santilli, della Camera aquilana, ha annunciato, al momento del consiglio che ha deliberato la fusione, che non si ricandiderà.
L'importanza dell'operazione, però, non sta tanto nella mera operazione di fusione, quanto nelle caratteristiche del nuovo soggetto. Nasce un organo da 80 mila imprese circa, con una prevalenza del settore commercio e dell'industria e una rilevante presenza del turismo, 224 mila occupati, con un sistema economico che produce annualmente circa 9 miliardi di valore aggiunto e un flusso di esportazioni di 1,7 miliardi.

A quanto pare a nulla servirà che la Camera teramana si sia rivolta alla Corte costituzionale per sospendere il processo. La fusione è orami realtà.