CASTROGNO / AGENTE DI CUSTODIA AGGREDITA DA UNA DETENUTA, E' IN OSPEDALE
Ieri sera 22 febbraio una detenuta di nazionalità straniera, con una scusa, ha fatto avvicinare alla propria cella l’agente di servizio e improvvisamente dalle sbarre gli ha afferrato la testa percuotendola ripetutamente tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso.
La detenuta in questione, anche nei giorni precedenti aveva tentato di aggredire altra agente ma era stata prontamente bloccata.
«Purtroppo le nostre segnalazioni che a Teramo sono assegnati numerosi detenuti ingestibili non vengono prese in considerazione dal provveditorato regionale - commenta il segretario del Sappe, Giuseppe Pallini - che imperterrito continua ad inviare soggetti riottosi da altri istituti... e queste sono le conseguenze,un agente donna in ospedale».
Anche la Uil ha condannato l'episodio, per bocca del vice segretario regionale Uil penitenziari Mauro Nardella: "La detenuta ha approfittato per aggredire la collega R.P. di 56 anni nel momento in cui quest'ultima ha aperto il
cancello per mandare un'altra detenuta, che dimora a nella stessa stanza, in infermeria. Una volta aperto il cancello della camera di pernottamento(cella), sarebbe stata con inaudita violenza tirata per i capelli e violentemente malmenata. Per il forte colpo ricevuto la collega sarebbe poi svenuta e caduta a terra. La malcapitata, seppur prontamente soccorsa dall'altra collega, è stata costretta ad essere accompagnata in ospedale per ivi essere sottoposta alle cure ed indagini diagnostiche del caso. Per il momento si parla di 7 giorni di prognosi anche se quello che
terrà più in apprensione è il quadro psicologico della collega - racconta Nardella -. Abbiamo più volte evidenziato il problema è continueremo a farlo anche se sinora nessuno ci ha dato ascolto. Non ci vuole tanto a capire che
un reparto sguarnito di uomini in una realtà come quella carceraria potrebbe comportare brutali conseguenze sulla sorte di detenuti e poliziotti penitenziari. Solo per un caso ieri la fortuna ha voluto che di colleghe impegnate nel servizio presso il reparto femminile fossero due. Non oserei immaginare cosa sarebbe accaduto qualora, come spesso accade, a prestare servizio ieri sera in quella sezione fosse stata la sola e malcapitata collega. La carenza d'organico nel reparto femminile dettata anche e soprattutto da una cattiva ridistribuzione delle quote rosa in terra d'Abruzzo (ne ritroviamo troppe a Sulmona e Pescara ove non insitano reparti detentivi femminili e troppo poche in realtà come Chieti e Teramo, appunto, ove non solo ci sono sezioni detentive per donne ma sono anche sovraffollate) carica di eventi critici e stress il personale il quale si dice stanco di subire il peso di una politica amministrativa che mal si
concilia con le aspettative dello stesso. La Uil - conclude Nardella - dice basta a tutto questo e, nell'augurare alla sfortunata cinquantaseienne collega (troppi anni per un lavoro come quello del poliziotto penitenziario) auguri di pronta guarigione, promette "battaglie" sul fronte della revisione degli organici troppo maltrattati per definire efficiente il lavoro del neo provveditorato che avendo accorpato quello abruzzese a quello laziale sta, di fatto, trasformando in una "discarica" gli istituti di pena abruzzesi".