POLIZIOTTA AGGREDITA, IL SAPPE: “NEL CARCERE DI TERAMO RECORD DI FERIMENTI E ATTI DI AUTOLESIONISMO”
Ancora violenza in carcere a Castrogno. Questa volta a farne le spese è una poliziotta penitenziaria, aggredita da una detenuta straniera.
"Piena e incondizionato solidarietà alla poliziotta penitenziaria contusa e ferita" la rivolge Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: "La situazione nelle carceri dell'Abruzzo, dove oggi sono detenute circa 1.876 persone rispetto ai circa 1.500 posti letto è sempre tesa ed allarmante", denuncia il Segretario Generale SAPPE Donato Capece. "I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti nelle celle delle carceri piemontesi nell'interno anno 2017 sono inquietanti: 191 atti di autolesionismo, 37 tentati suicidi, 176 colluttazioni e 60 ferimenti. Uno è stato il suicidio in cella e 4 i decessi per cause naturali. Sono state, infine, 8 le evasioni a seguito della concessione di permesso premio e lavoro all'esterno. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario 'aperto', ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria".
Il SAPPE sottolinea che "nel carcere di Teramo si è contato il numero più alto di atti di autolesionismo e ferimenti, rispettivamente 65 e 11 casi, e di colluttazioni e ferimenti a livello regionale, 59 e 52".
Per il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria "lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività - è controproducente perché lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti". E la proposta è proprio quella di "sospendere la vigilanza dinamica: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili".
Capece torna a sottolineare l'alto dato di affollamento delle prigioni italiane: "oggi abbiamo in cella 58.087 detenuti per circa 45mila posti letto: 55.646 sono gli uomini, 2.441 le donne. Gli stranieri sono il 35% dei ristretti, ossia 19.818. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e se non accadono più tragedie più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Un esempio su tutti: negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze".