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anna capponiGiovedì 17 ottobre 2019 dalle ore 9,00 alle ore 11,00 davanti Tribunale di L’Aquila via XX Settembre , si terrà il sit-in promosso dal Coordinamento #iostoconannacapponi  in occasione dell’udienza di Appello avverso la sentenza del Tribunale di Teramo – Sezione Lavoro n. 44/2019, impugnata con atto di appello del Comune di Teramo del 25 febbraio 2019, in cui, il giudice Dott.ssa Maria Rosaria Pietropaolo ha dichiarato l’illegittimità della sanzione disciplinare del “ secondo “ licenziamento senza preavviso comunicato  alla vigilessa del Comune di Teramo Anna Capponi con provvedimento del 13 agosto 2018 e comminato il 21.08.2018 dalla Commissione Disciplina del Comune di Teramo,  per violazione del ne bis in idem “ per identità sostanziale dei fatti oggetto dei diversi procedimenti instaurati, indipendentemente dalla qualificazione attribuita ai fatti dallo stesso organo giudiziario che li ha valutati “, poiché, nel caso in specie, “non vi è alcun dubbio che i fatti contestati siano esattamente gli stessi fatti oggetto del primo licenziamento disciplinare , e ciò contrasterebbe con il menzionato principio del divieto del ne bis in idem. L’unico elemento di novità rispetto alla precedente contestazione è rappresentato dalla sentenza della Corte di Cassazione ( che nel dichiarare inammissibile l’appello proposto dalla Capponi, quindi senza entrare nel merito , ha reso definitiva la condanna per calunnia nei confronti del Comandate e di uno dei due sottufficiali), che però non è una nuova condotta o un fatto nuovo disciplinarmente rilevante, ma solo la qualificazione della stessa condotta per cui gravità, peraltro, anche sotto il profilo della sua illeicità penale, era già stata ampiamente valutata e ponderata dall’amministrazione comunale in sede di avvio del primo licenziamento del 15.11.2013. Tra l’altro, la nuova contestazione è addirittura più circoscritta della precedente poiché medio tempore , per alcuni fatti reato la Capponi è stata assolta, sicchè con il secondo licenziamento il Comune di Teramo ha sanzionato solo una parte dei fatti già oggetto della precedente sanzione espulsiva. E’ del tutto evidente che il nuovo licenziamento è stato intimato per punire una condotta che già nella prima nota di contestazione era stata definita “calunniosa “ dal datore di lavoro, rimarcando la rilevanza penale della condotta , solamente per il fatto che la denuncia presentata dall’agente Anna Capponi era stata “Archiviata”, non significando la innocenza degli indagati, ma solo il fatto che le condotte denunciate non avevano trovato riscontro tale da supportare i fatti in giudizio. Poiché, quindi, il Comune di Teramo ha inteso avviare il procedimento disciplinare, che è poi sfociato nel licenziamento del 15.11.2013, a prescindere e indipendentemente dalla valutazione che in sede penale avrebbe avuto la condotta della dipendente, deve ritenersi che esso abbia consumato in quella sede il potere disciplinare in relazione ai fatti specificamente addebitati. Il Comune di Teramo, quindi, per il principio di consunzione del potere disciplinare, non poteva sanzionare la stessa condotta solo per una diversa valutazione o configurazione giuridica dei fatti, salvo nei casi espressamente previsti dall’art. 55 ter del D. Lgs. n. 165/2001. Inoltre, aspetto non poco rilevante, è che la tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni e’ definita dai contratti collettivi , l’U.P.D. del Comune di Teramo, al fine di “punire” GLI EVENTUALI “ comportamenti minacciosi, gravemente ingiuriosi, calunniosi o diffamatori nei confronti di altri dipendenti o degli utenti o di terzi ( in quanto per molti di quelli contestati disciplinarmente la capponi è stata assolta) , graduando l’entità della sanzione, avrebbe potuto irrogare una sanzione conservativa pari ad un massimo di 10 giorni di sospensione dal lavoro senza retribuzione , così come stabilito dalla lettera g) dell’art. 3, comma 5, del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale non dirigente del comparto Regioni e Autonomie Locali relativo al quadriennio normativo 2006-2009 e al biennio economico 2006 – 2007 del 11 aprile 2008, contrariamente a quanto invece comminatole , con le ricadute pregiudizievoli scaturenti dall’inosservanza del principio del ne bis in idem, in termini di rispetto della personalità del lavoratore e della sua stessa libertà di agire senza condizionamento di alcun genere nell’espletamento della sua attività lavorativa causandole un danno biologico valutato dall’INAIL di Teramo. L’Amministrazione Comunale infatti, non solo ha deciso di proporre Appello avverso la sentenza di reintegra n. 44/2019, che ha annullato il secondo licenziamento, ma le ha negato il diritto al lavoro e alla dignità personale , professionale con alti costi personali e sociali, decidendo arbitrariamente di non reintegrarla sul posto di lavoro .
L’azione del Coordinamento #iostoconannacapponi , che nasce per la tutela dei diritti costituzionalmente sanciti e contro ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta e violenza della violenza sui luoghi di lavoro, famigliare e di genere, è stata supportata da varie Associazioni territoriali e nazionali e dalla Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri, alla quale la Capponi nell'anno 2017 aveva denunciato ulteriori discriminazioni dirette ed indirette, privazione della sede di lavoro ed assegnazione di mansioni inferiori ed non attinenti il proprio profilo professionale.

L’associazione NOI PER LA FAMIGLIA ABRUZZO sarà presente al sit in perché da sempre si occupa di tutela della dignità umana, di violenza contro le donne , e qui denunciamo una violenza istituzionale, e di supporto a tutto il nucleo familiare che risente nella sua integrità, di questi fatti “ingiusti” che durano da tanto, troppo tempo.

La COORDINATRICE PROVINCIALE MARILENA ROSSI DEL PARTITO FRATELLI D’ITALIA sarà presente al sit-in e invita tutti i militanti, i simpatizzanti e i cittadini che hanno a cuore la tutela dei diritti delle donne a partecipare domani dalle ore 9.00 alle 11.00 davanti al Tribunale di L’Aquila.
L’Italia continua ad avere ancora molti problemi ad accettare il ruolo delle donne nel lavoro e nelle istituzioni e purtroppo si rilevano violenze come quella subita dall’Agente Anna Capponi.
Noi di Fratelli d’Italia, unico partito italiano ad avere un presidente donna, crediamo fermamente nel merito in tutti gli ambiti.
Crediamo che la grande rivoluzione debba essere quella di dare a tutti le stesse opportunità, di competere ad armi pari.
Per questo denunciamo con forza tutte discriminazioni dirette e indirette e diciamo ad alta voce: “IO STO CON ANNA CAPPONI”.