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Il caso  che vede indagati Simone e Giuseppe Santolieri (accusati di omicidio volontario e soppressione di cadavere, all'esito dell'inchiesta su richiesta del Pm Andrea Laurino) passa di competenza della procura di Teramo. E' quello economico, legato a dissidi sul sostegno finanziario al figlio disoccupato, il movente dell'omicidio. Renata Rapposelli, secondo quanto riferito oggi durante la conferenza stampa dal colonnello Americo Di Pirro,  dal Procuratore Irene Bilotta e dal colonnello Stefano Caporossi, che si è svolta alla Procura di Ancona, sarebbe stata strangolata nella casa di famiglia a Giulianova, in occasione della sua visita dello scorso 9 ottobre, e da qui il suo cadavere è stato trasportato a bordo della Fiat Seicento di Simone Santoleri fino nel Maceratese, dove è stato abbandonato nella tristemente nota scarpata. Ad incastrare i due, le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza del comune di Porto Sant’Elpidio, nel Fermano, che tre giorni dopo la scomparsa, il 12 ottobre, avrebbero ripreso l’utilitaria percorrere la statale adriatica in direzione Nord. Modello e targa sarebbero ben visibili, così come qualche minuto dopo quell’auto si sarebbe mossa nei pressi di Tolentino, sulla superstrada Civitanova-Foligno. A carico di padre e figlio le numerose contraddizioni nella ricostruzione delle ultime ore della donna a Giulianova, il racconto di un fantasioso ritorno ad Ancona, mentre tutto era accaduto della loro abitazione, sottoposta da intercettazioni ambientali da parte dei carabinieri. Il fascicolo ora passa, come detto, di competenza alla Procura di Teramo. LEGGI ANCHE QUI (foto in home: Cronache Ancona)