Ci sono i luoghi... e le persone. Ci sono luoghi che esistono in quanto tali, anche senza le persone. E luoghi che esistono solo perché le persone, o meglio: certe persone li vivono, li occupano, li rendono unici. Una scuola, senza docenti, non è una scuola. Una buona scuola non esiste senza buoni docenti. Una buonissima scuola esiste solo se, oltre ai buoni docenti, c’è anche una guida capace, una dirigenza efficace. La Zippilli è una buonissima scuola, anche e soprattutto perché c’è la Savini in vicepresidenza. Anzi: c’era. Perché da ieri Valentina Savini non è più la vicepreside della Zippilli. E non per scelta sua, ma per volontà della preside, Lia Valeri, che ha destituito la sua vice con una pubblica comunicazione sul registro elettronico. Motivi? Sconosciuti, visto che sul registro c'è solo una sterile comunicazione, ma trattandosi di un incarico fiduciario la preside non è tenuta a spiegarli, anche se, in ossequio ai dodici anni di vicepresidenza, eleganza avrebbe preteso altre modalità. Eleganza, appunto. Ed empatia. Sensozioni del tutto assenti in questa improvvisa “cacciata”. Una modalità “brutale”, di certo immeritata per una docente che ha vestito per dodici anni i panni della “vice”. Dodici anni di grande crescita per la scuola, anche in virtù delle capacità, didattiche e organizzative della stessa Savinj, divenuta negli anni un vero e proprio punto di riferimento, anche per ragazzi e famiglie, che all’atto dell’iscrizione hanno sempre considerata un’aspirazione la possibilità di avere la Savini sulla cattedra dei loro figli. Aspirazione che potrebbe diventare solo un lontano ricordo, visto che molti genitori (alcuni dei quali hanno deciso di richiedere l’intervento del provveditorato) temono che, dopo la brutale “cacciata”, la Savini possa decidere di non restare a lungo tra i corridoi della Zippilli. E questo rischio, in un momento di pre iscrizioni, potrebbe essere un problema enorme per la scuola della preside Valeri. Vero è che conoscendone la serietà e l’affetto che nutre per i suoi ragazzi, ipotizzare un suo trasferimento è forse eccessivo, ma viste le modalità della “destituzione”...