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aterL’odissea dei cittadini sfollati dagli alloggi ATER sembrava essere terminata a metà dicembre con la promessa (?) o meglio il “ bel regalo di Natale”(??) ,per usare le parole di Pietro Babbo Natale Quaresimale, di un alloggio stabile. Erano in tanti quel giorno a nutrire più di una  speranza che l'interminabile attesa fosse giunta al termine. 
E poco importava se le procedure di assegnazione si fossero trasformate in un piccolo evento mediatico, con attori protagonisti i rappresentanti delle istituzioni tutti pronti a prendersi una fetta di merito e per nulla disposti ad ammettere che sarebbe stato meglio tenere un basso prifilo. Poco importava se un funzionario ATER era arrivato a pronunciare sentenze infelici ed indelicate sul fatto che in tanti avrebbero preferito percepire il CAS.
Il traguardo sembrava-per la seconda volta- vicino, vicinissimo... I vertici dell’ATER,  avevano finalmente  risolto i problemi che gravavano sul proprio essere/non essere "ente economico": evitare l’imposta IRES, che avrebbe gravato non poco sulle casse dell’ente.  In Regione era tutto un festeggiare. Solo il Sindaco D’Alberto esprimeva ragionevoli dubbi sulla reale concretezza dell’operazione.
Infatti ad anno nuovo è arrivata l’ennesima doccia  fredda per gli assegnatari,  questa volta nella forma di uno stringato comunicato emesso dall’Ufficio Tecnico del Comune. Poche righe per informare i cittadini aventi diritto che la procedura di assegnazione è stata (nuovamente ) sospesa. “Temporaneamente sospesa in attesa di una puntuale definizione delle effettive disponibilità…dell’ATER”. Se ne intuisce la volontà di evitare una nuova figuraccia, dopo quella di fine estate, con l'assegnazione ufficiale di case non ancora acquistate. 
Le domande che a questo punto nascono sono tante. Come è possibile che nel giro di neanche 20 giorni si sia passati dalle certezze alle possibilità?  Quali saranni i tempi delle nuove assegnazioni? Cosa si intende per” effettiva disponibilità”? Il numero degli appartamenti acquistati è commisurato al  reale fabbisogno abitativo? Si è tenuto conto dell’apparteneza dei cittadini ad un determinato comune o c’è il rischio (terribile!) che essi possano essere dislocati altrove?
Domande di cui, come Movimento, cercheremo risposte concrete nell’immediato, sollecitando i responsabili di questo ennesimo ritardo. Vogliamo ricordare ai protagonisti di questa sceneggiata che non vi è nullla di peggio che illudere chi ha sofferto tanto. Speriamo davvero che gli alloggi, e con essi  le scuse, arrivino in fretta...
 
Pina Ciammariconi Capogruppo M5S Consiglio comunale di Teramo