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4D248320 6918 4D80 9BED C32B9FB305ABQuando una buona idea incrocia passione, competenza, voglia di fare, nasce un buon progetto.  Sabato 11gennaio, alle ore 17.00, presso la sala Ipogeo di Teramo,  insieme al lupo cecoslovacco Deha, al predatore Uffa ed altri amici predatori notturni, sarà presentato il progetto “L’isola che non c’è”, laboratorio creativo per bambini dai 6 ai 12anni! Il progetto - nato con il patrocinio e la fattiva collaborazione dell’Assessore Cristina Marroni – è già attivo dal 30 novembre presso il micro nido di Teramo, ed ha già riscosso un grande successo di pubblico e nella critica di mamme e genitori non solo teramani che hanno già partecipato alle iniziative, intelligenti e positive del progetto, ideate e proposte dalla professoressa Daniela Manari, insegnante di lunga esperienza e grande passione, e dal noto falconiere Giovanni Granati.  Il progetto è così strutturato:si comincia con il presentare ai bimbi l'arte della falconeria con termini e nozioni molto semplici; i bimbi vengono  invitati a relazionarsi attivamente con i rapaci; i primi rapaci sono in genere i più amati dai bambini (gufo e barbagianni)perchè incutono minor timore;si procede con il far volare i rapaci sui guanti dati ai bambini e con il conoscere i furetti Lupin e Margot; si procede poi con un laboratorio creativo in tema natura/rapacisi termina con una dimostrazione finale con falchi, aquila reale e ove possibile lupi cecoslovacchi. Negli incontri fin qui svolti si è sempre notata - da subito grande eccitazione, curiosità, domande di ogni genere, voglia di partecipazione ma anche timore, soprattutto da parte di bimbi che presentano patologie particolari quali autismo, sindrome di down, ADHD.L'isola che non c'è é il primo caso di laboratorio nel quale i bambini interagiscono con i rapaci e i riscontri ricevuti da parte dei genitori sono stati tantissimi. Grande riscontro si è avuto soprattutto da parte di genitori di bambini con disabilità, contenti ed esterrefatti dal fatto che i propri figli, dapprima terrorizzati e poco inclini alla partecipazione, alla fine dell'evento avevano accettato la vicinanza del rapace e, anzi, la cercavano. All’incontro di sabato 11 gennaio seguiranno altri incontri presso la sala ipogeo, rivolti a tutti per vedere proprio partecipare e relazionare insieme bambini con e senza difficoltà; questa è una prima forma di integrazione a cui i bambini vanno abituati ed educati fin da piccoli. E’ importante, molto importante, sottolineare che la professoressa Daniela Manari, con suo marito Fabrizio Nardi sta lavorando su e per questo progetto senza contribuzione pubblica, preparando tutto il materiale didattico da soli e gratuitamente. E questo già merita tutta la nostra attenzione e stima. Per questo la nostra piccola rubrica seguirà questi eventi, contro i mulini a vento dell'indifferenza e della burocrazia.

Leo Nodari