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“Le affermazioni rilasciate oggi ai telegiornali dal signor Ignazio Malara, quale rappresentante di sfollati, mi inducono a fornire alcuni chiarimenti. Il sig. Malara ha lamentato i ritardi nella ricostruzione ed ha consegnato una lettera al Presidente della Repubblica. Tuttavia, mi duole dover sottolineare che il medesimo non ha, ad oggi, presentato alcuna richiesta di contributo per la riparazione dei danni della propria abitazione, né ha depositato alcuna richiesta preventiva di attribuzione del livello operativo, pur essendo ospitato in albergo dal mese di novembre del 2016.

Ad ogni modo, la circostanza può tornare utile per informare i cittadini ancora oggi ospitati in albergo, che la legge prevede una precedenza assoluta per l’istruttoria delle pratiche relative alle loro prime case. Le domande di contributo sino ad oggi pervenute da chi usufruisce dell’assistenza alberghiera sono state tutte avviate in istruttoria e in buona parte concluse.

Nel corso dello 2019 l’Ufficio che dirigo ha impresso una notevole accelerazione nel disbrigo delle pratiche, tanto da chiudere l’anno con circa 500 decreti di concessione e liquidazione. Ad oggi sulla piattaforma informatica MUDE sono presenti circa 1.900 domande di contributo. A fine gennaio, le persone ancora assistite in albergo erano 609 tra cui 107 sfollati Ater. Solo per 32 nuclei familiari, pari a 65 persone, sono pervenute le richieste di contributo, tra queste non c’è quella del sig. Malara.

Viene dunque da chiedersi per quale motivo invece di scrivere al Presidente della Repubblica non abbia scritto all’USR!”