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Università. A scopo cautelare attività didattiche sospese all’Ud’A di Chieti-Pescara per due giorni. Esami di laurea a porte chiuse. L’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti- Pescara comunica che, in relazione alla emergenza Coronavirus, le normali attività didattiche dell’Ateneo sono sospese per i giorni 24 e 25 febbraio prossimi. Le sessioni di laurea programmate per i medesimi giorni si svolgeranno a porte chiuse, senza presenza di pubblico. Gli esami di profitto si terranno regolarmente con le modalità previste dalle normative sanitarie di base evitando qualsiasi forma di assembramento. L’Ateneo di Teramo ha annunciato invece lo stop a scambi Erasmus e ai corsi di specializzazione rivolti ai professionisti.

Caserme. L’Abruzzo non è stato coinvolto finora nella ricerca avviata dal Governo per il reperimento di caserme al fine di contrastare l’emergenza legata al focolaio del Coronavirus in Italia. Emerge da fonti militari. In Abruzzo sono tre le caserme ancora attive: due all’Aquila, la Pasquali e la Rossi, e una a Chieti, l’ex distretto militare. Ma secondo quanto si è appreso, nelle strutture ci sono spazi ma con caratteristiche strutturali non idonee ad ospitare donne, uomini e famiglie per le quali dovesse essere necessaria la quarantena.

Regione. Riunione operativa a Pescara sul Decreto d’emergenza sul Coronavirus, approvato dal Consiglio dei Ministri. Il Covid 19 non è in circolazione in Abruzzo. La Regione è pronta a mettere in campo tutte le misure previste dal documento a partire dal divieto effettuare le gite scolastiche.

Gli abruzzesi che rientrano dalle zone rosse, dove ci sono casi acclarati di contagio da Covid-19, sono sottoposti a isolamento fiduciario, con sorveglianza sanitaria ogni due ore.

All’incontro nella sede del Dipartimento regionale Sanità, convocato dal presidente Marco Marsilio e dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì, hanno partecipato, oltre ai dirigenti e funzionari del Dipartimento, i rappresentanti della Protezione civile regionale, delle Asl, dei medici di medicina generale, dell’Anci e delle Prefetture.

L’assessore Verì ha detto che “E’ importante coniugare l’esigenza di non sottovalutare casi potenziali con la necessità di operare un filtro su criteri ben precisi, perché un accesso indiscriminato e incontrollato ai protocolli rischia di mettere in crisi l’intero sistema, che invece deve essere pienamente operativo per eventuali reali necessità”.

Nel corso della riunione è stato evidenziato che “Al momento in Abruzzo non c’è alcuna evidenza di circolazione locale del Covid 19, ma per far fronte a eventuali emergenze che potessero verificarsi nei prossimi giorni, sono stati stabiliti dei protocolli operativi nel rispetto di quanto previsto dal nuovo Decreto”.

In una nota del Dipartimento regionale di Sanità si legge che :

“In particolare, per coloro che provengono dalle aree del Nord Italia non rientranti nelle zone rosse, si distinguono due tipologie di casi: gli asintomatici che non hanno avuto contatti significativi con persone a rischio (per essere considerato contatto significativo non basta essere stati su un vagone ferroviario o in un centro commerciale) non vengono presi in carico; per coloro che accusano invece stati febbrili o altre sintomatologie, viene attivata la sorveglianza sanitaria passiva, vale a dire che il soggetto dovrà prendere contatti con la propria Asl di competenza, comunicare i propri dati e successivamente informare la stessa Asl di eventuali improvvisi peggioramenti.

Per coloro – sempre asintomatici – che hanno avuto invece contatti significativi con persone provenienti dalle zone rosse (o che siano partiti dalle zone rosse prima del divieto di lasciare le stesse aree), c’è l’obbligo dell’isolamento fiduciario domiciliare con sorveglianza sanitaria attiva. Vale a dire che sarà la Asl a contattare, a intervalli regolari, il soggetto e verificare eventuali mutamenti del quadro clinico.

Su queste categorie di soggetti non viene eseguito il test per il Covid 19, a meno di un mutamento significativo del quadro clinico.

Per tutti gli altri casi, restano ferme le indicazioni già introdotte nei giorni scorsi, vale a dire il non recarsi autonomamente nei pronti soccorso (per evitare la potenziale diffusione di un eventuale contagio), ma rivolgersi sempre prima telefonicamente al proprio medico di famiglia o alle guardie mediche, che attueranno un triage telefonico e solo eventualmente attiveranno il protocollo di presa in carico ospedaliera, che verrà gestito dal 118 in sicurezza”.

Nel corso della riunione si è parlato anche dell’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza, i cui quantitativi saranno aumentati, sia delle assunzioni straordinarie aggiuntive di personale sanitario dedicato esclusivamente alle strutture coinvolte nella gestione dell’emergenza. Verrà infine attivata una task force per il reperimento e la distribuzione di materiale sanitario, grazie anche alla collaborazione con l’Anci.

Vibrata preoccupata. Sono ore di preoccupazione per i sindaci della Val Vibrata, che chiedono l'attivazione di un tavolo tecnico in prefettura con la Asl di Teramo, su quelle che possono essere le dinamiche legate alla diffusione del Coronavirus. Vogliono vederci chiaro i dodici sindaci dell'Unione dei Comuni della Val Vibrata. Il presidente Pietrangelo Panichi, primo cittadino di Ancarano, dice: «Pur evitando allarmismi che potrebbero spingere a comportamenti irrazionali, con i colleghi sindaci della Val Vibrata, ho avviato una richiesta al prefetto di Teramo e alla Asl di Teramo, per la convocazione di un tavolo tecnico finalizzato all'attività di prevenzione e informazione precauzionale».

Treno. Installazione a bordo treno di dispenser di disinfettante per mani, e consegna al personale di equipaggiamento protettivo, tra i quali mascherine con filtro e guanti monouso. Sono alcune delle misure messe in atto dal Gruppo Ferrovie dello Stato che ha attivato «procedure particolari per garantire la gestione di situazioni riconducibili a possibili casi di Coronavirus», dopo l'approvazione, in Consiglio dei Ministri, del decreto legge in materia di contenimento e gestione dell'emergenza. Naturalmente, è stato previsto anche il potenziamento delle attività di pulizia, da realizzare con sostanze disinfettanti, a bordo dei treni della flotta di Trenitalia (Frecce, InterCity, InterCity Notte e regionali). Il gruppo, inoltre, diffonderà tra i passeggeri il vademecum realizzato del ministero della salute, con i consigli utili su come difendersi dal virus che sta terrorizzando il mondo intero. Nel piano varato da Fs, anche la comunicazione ai viaggiatori, attraverso i canali informativi e i sistemi di vendita di Trenitalia, della cancellazione della fermata nelle stazioni di Codogno e Casalpusterlengo, così come predisposto dalle Autorità competenti per le località dove sono stati localizzati i focolai del virus. Il gruppo Fs prevede tra le misure attivate per l'emergenza anche «la definizione, in corso, di termini e modalità del rimborso in bonus per chi rinuncia al viaggio per tutte le tipologie di biglietto acquistate».

Ecco i numeri da contattare in caso di sospetto: 1500 Ministero della Salute, 112, 118, Asl Teramo 800090147.