Tutte le scuole e le università italiane resteranno chiuse a partire da domani fino al 15 marzo. Dopo una riunione durata tre ore, il governo riunito a Palazzo Chigi ha deciso la misura estrema. La serrata, secondo l’agenzia Adnkronos, potrebbe riguardare anche cinema, musei e teatri anche se nessuna decisione in tal senso è ancora stata presa.
L'obiettivo dell'esecutivo è cercare di fermare la trasmissione del coronavirus, anche per evitare che il collasso del sistema sanitario nazionale. Di qui il varo di alcune regole che saranno contenute nel provvedimento che il consiglio dei ministri si appresta a varare. Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone, salutarsi da lontano senza baci, abbracci o strette di mano, evitare i luoghi affollati, non uscire anche se si ha soltanto un po' di febbre e non c'è alcun sospetto di aver contratto la malattia, rimanere a casa se si hanno più di 75 anni oppure 65 ma non si è in buona salute. Queste regole sono state suggerite dal comitato tecnico scientifico voluto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e saranno valide per una trentina di giorni. Secondo le intenzioni di palazzo Chigi le regole finora riservate alle zone rosse e a quelle Regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove più alto è stato il numero di ammalati dovrebbero essere applicate per un mese in tutto il Paese. Tutti gli eventi sportivi, anche le partite del campionato, dovranno essere disputati a porte chiuse. Saranno rinviati a data da destinarsi incontri pubblici, convegni e congressi, in particolare quelli che riguardano il settore sanitario in modo da liberare medici e personale e averlo a disposizione per fronteggiare l'emergenza. Non sarà possibile accompagnare persone nei Pronto soccorso e si limiteranno gli accessi nelle cliniche private e negli ospizi. Le misure contenute del decreto saranno valutate ogni settimana e rimodulate seguendo l'evolversi dell'epidemia. La preoccupazione a palazzo Chigi è massima e il premier ammette che si sta ragionando di misure estreme. Sulla possibilità di chiudere gli stadi e di rinviare tutte le manifestazioni sportive, Conte avrebbe precisato durante le riunioni di ieri che "sarà la Lega calcio a decidere se giocare a porte chiuse o rinviare le partite". Sulle scuole, "non possiamo escludere in assoluto la chiusura totale, anche se non è stata ancora chiesta dagli scienziati", avrebbe affermato il premier.