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lavoroLa priorità generale assoluta del paese in questo momento, è quella di tutelare la salute di tutti i cittadini di fronte all’espandersi dell’emergenza COVID-19. Contrastare la diffusione del virus è quindi un passaggio fondamentale, rientrando esso nella strategia di prevenzione. Per questo motivo fin da subito esperti in materia, medici, infettivologi, hanno insistentemente denunciato il pericolo delle agglomerazioni di persone come base di diffusione costante del virus.
Alla luce di quanto espresso, ci pare criminogeno l’atteggiamento della Confindustria che intende continuare ogni genere di produzione non essenziale; che pone barricate; che intima AUT AUT al governo; che redige comunicati inqualificabili dove esplicitamente antepone il guadagno alla salute di operai, impiegati, lavoratori; che non rispetta accordi concordati con le parti sociali e col Governo ed impone una apertura generalizzata di ogni sorta di attività produttiva.
Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, nei giorni scorsi ha apertamente denunciato come la drammatica situazione di quelle zone, l’elevatissimo numero di contagiati e di vittime, sia anche dipeso dall’atteggiamento irresponsabile degli industriali che hanno fatto pressioni affinchè non fossero prese misure di contenimento e di sospensione delle attività produttive.
Di fronte a questo scenario, anche in Provincia di Teramo chiediamo a chi di competenza, se la vita umana deve essere messa in secondo piano rispetto al guadagno; se sia accettabile che la Confindustria faccia la morale sulla necessità di produrre invocando sacrifici, esponendo i lavoratori al rischio contagio, e nel mentre i suoi dirigenti sono al sicuro comodamente a casa, lavorando da remoto; a quali criteri di “elementi di essenzialità” tali da non poter sospendere per due settimane l’attività, rispondano le fabbriche aperte come la Giplast di Giulianova, la Carbotech di Martinsicuro, la Olsv Italia di Roseto, la Eurocarbo di Corropoli , non è dato sapere.
Crediamo che i principi sanciti nella Costituzione debbano oggi più che mai essere rimarcati; il diritto alla salute dell’essere umano senza alcuna differenza di classe di genere di nazionalità . Qualcuno vuole ancora imporci il ritorno ai tempi in cui esistevano cittadini figli di un dio minore.

La Federazione Provinciale di Teramo del PCI