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dalbertosindacookLe notizie che arrivano in queste ore dai bollettini giornalieri della ASL e dai risultati dei tamponi che, dopo le innumerevoli richieste, si stanno effettuando in forma spinta in queste ore al personale sanitario e ai pazienti ospedalieri, confermano la nostra più grande preoccupazione: l’ospedale Mazzini e gli altri presidi ospedalieri stanno diventano i punti di principale concentrazione di casi positivi che stanno crescendo in maniera esponenziale e in modo gravemente diffuso.
Abbiamo chiesto da tempo che venissero prese misure di tutela del personale sanitario e dei pazienti, nell’interesse della loro salute e di tutto il sistema sanitario della nostra provincia; abbiamo chiesto tamponi a tappeto a tutti coloro che avevano lavorato negli ospedali in questi giorni; abbiamo chiesto protocolli chiari e luoghi di lavoro sicuri: oggi questo meccanismo si è messo lentamente in moto ma già i primi pesantissimi riscontri impongono una immediata accelerazione e, soprattutto, una programmazione sanitaria emergenziale immediata. E oggi, abbiamo formalmente chiesto ai vertici ASL i puntuali riscontri, sul personale e sui pazienti.
Non è ammissibile continuare ad affrontare una situazione straordinaria nelle forme di una gestione ordinaria, esponendo sanitari e pazienti ad un rischio non concepibile, puntando solo sulla responsabilità e abnegazione di tutti questi professionisti. Non è ammissibile tergiversare, invece di mettere in sicurezza quello che è il fronte oltre che il baluardo fondamentale di questa guerra: gli ospedali.
Nessuna polemica ma un intento costruttivo, il nostro; nessuna ricerca di responsabilità per eventuali ritardi od omissioni, ma la chiamata ad una maggiore responsabilità da parte di tutti, perché questo è ciò di cui abbiamo bisogno.
È in gioco la tenuta del sevizio sanitario dell’intera provincia.
In questo contesto emergenziale, va preservata la vocazione multispecialistica dell’Ospedale Mazzini di Teramo, quale Presidio di riferimento HUB a garanzia delle patologie maggiori, urgenti o emergenti, che si verificano in questa fase per la pandemia in corso, e pertanto a tutela assoluta e generale della salute dei pazienti covid e no-covid nell’ambito del territorio provinciale.
Come è avvenuto in altre realtà, penso all’ospedale “Torrette” di Ancona, il principale ospedale della Provincia, il nostro ospedale di riferimento deve essere “sanificato e blindato” se vogliamo tutelare la salute della nostra popolazione. A nessuno può sfuggire come, al di là dell’emergenza dettata dalla pandemia, vi sia una normalità sanitaria, una serie di malattie e di urgenze che continuano a verificarsi. Penso alla Neurochirurgia, alla Cardiochirurgia, alla Cardiologia interventista, e tutte quelle specialistiche che hanno sede unicamente nel presidio di riferimento.
Fare i tamponi a tutto il personale serve a prevenire: una volta accertati tutti i casi, si proceda alla sanificazione di tutti gli ospedali, si potenzino i presidi già dedicati a Covid, con tutte le garanzie e i protocolli sanitari appropriati.
Fino a che siamo in tempo, si recuperi il terreno perso fino a questo momento.
Lo dico nuovamente con chiarezza: di fronte ad una guida sanitaria in palese difficoltà nel fornire risposte adeguate ad affrontare l’emergenza, vista la straordinarietà della situazione, è necessario e urgente considerare la nomina di una struttura commissariale straordinaria per l’emergenza sanitaria che coadiuvi la Direzione generale. Ogni tempo richiede figure adeguate alle situazioni che si vivono, c’è bisogno di una figura accreditata, capace, a prescindere da qualsiasi valutazione o vicinanza politica, considerata la drammaticità della situazione che non può essere affrontata con modalità di gestione ordinaria. A questo, e non ad altro, dedichiamo le risorse, umane e finanziarie, nell’interesse di tutta la nostra collettività.
Ora, prima che sia troppo tardi.

 

Gianguido D’Alberto