È inutile girarci intorno, in questi giorni in cui tutti siamo “ristrettì” in casa per cercare di arginare l’arginabile ed aspettiamo con ansia il bollettino quotidiano di guerra, perché di questo si tratta, a livello nazionale e soprattutto a livello locale, scopriamo giorno dopo giorno il numero impietoso dei contagi all’interno degli ospedali, tra il personale sanitario di ogni ordine e grado.
Sono numeri che fanno rabbrividire e che inducono a pensare che qualcosa non ha e non sta funzionando se, quotidianamente, le inchieste giornalistiche ci raccontano che i focolai partono dalle stesse strutture in cui dovremmo essere curati e assistiti.
Quello che sta accadendo in queste ore all’Ospedale Mazzini è di una gravità assoluta. Un presidio che dovrebbe garantire la massima sicurezza a chi vi opera ed ai tantissimi degenti, si sta progressivamente trasformando nel maggior focolaio della Regione.
Con il pensiero non è difficile tracciare sinistre analogie con Codogno, Lodi e forse Bergamo ma con tanti altri comuni che le cronache non hanno ancora riportato, e nei quali sono stati proprio i nosocomi cittadini a dare l’abbrivio all’esplosione dell’epidemia.
Considerata quindi l’assoluta emergenzialità della situazione, non ci sembra affatto fuori luogo condividere la richiesta del Sindaco D’Alberto di attivare, in tempi brevi, una gestione commissariale del presidio Ospedaliero. E’ una scelta necessaria, anzi, forse, addirittura tardiva.
Questa fase non può registrare polemiche di alcun genere, sarebbe ingeneroso nei confronti di tutti i lavoratori che operano nel quotidiano a diretto contatto con i malati, con la sofferenza, con un possibile contagio e che di fatto vengono trattati come carne da macello. Riteniamo fuori luogo e faziose, visti i risultati, le esternazioni dei consiglieri regionali leghisti, che stanno tacciando il primo cittadino di non fare squadra, quando il loro leader non perde occasione per criticare l’operato del Governo. Da quale pultipo!!!
A bocce ferme , però, sarà necessario, anzi, doveroso nei confronti delle vittime, dei contagiati e dei loro famigliari, individuare precise responsabilità. Sarà lecito domandarsi come tutto sia potuto succedere,come sia stata possibile una tale sottovalutazione della situzione. Come sia stato possibile procedere ad affidamenti diretti di inutili campagne di infomazione. Come si sia potuti arrivare a non dotare medici infermeri ed OSS dei dispositivi di protezione indivuduale quando l’epidemia era fatto accertato. Inevitabilmente chi, nei vertici, ha sbagliato dovrà pagare
Pina Ciammariconi Consigliera M5S.