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La Segreteria Territoriale NurSind di Teramo esprime soddisfazione e apprezzamento per la posizione più volte espressa pubblicamente dal sindaco di Teramo e presidente di ANCI Abruzzo, Gianguido D’Alberto, che ha raccolto il grido d’allarme e la richiesta d’aiuto di tutto il personale sanitario impegnato in prima linea nella battagli al Covid-19. 

Sin dal primo momento il sindacato di categoria delle professioni infermieristiche ha capito l’urgenza di interventi decisivi e inderogabili per la sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti ricoverati negli ospedali provinciali. Sono innumerevoli, ormai, gli appelli, le richieste e gli interventi indirizzati alla Direzione Strategica della ASL di Teramo e ai decisori politici regionali per dotare medici, infermieri, operatori socio-sanitari e addetti ai servizi accessori dei dispositivi di protezione individuale idonei per far fronte all’emergenza. Oggi, purtroppo, contiamo già troppi positivi al coronavirus tra le fila del personale dei quattro ospedali della nostra ASL. Si è perso già troppo tempo, tempo che avevamo a sufficienza per organizzarci a dovere e giocare d’anticipo sulla diffusione del contagio. Ma si può ancora correre ai ripari se si agisce immediatamente.

●       Il NurSind di Teramo chiede la sanificazione di tutti i locali del presidio ospedaliero di Teramo per garantire l'accesso alle cure a tutti senza correre il rischio di contagio.

●       È urgente programmare l’esecuzione dei tamponi per tutto il personale che lavora all'interno della struttura, dipendente diretto della ASL e non.

●       È necessario avere in tempi rapidi le risposte dei test per poter programmare la riorganizzazione dei servizi, prevedendo percorsi alternativi sporco/pulito per pazienti positivi o negativi.

●       Rimane inderogabile la necessità di mantenere alti i livelli di protezione individuale tramite il corretto uso dei DPI.

●       Prima che sia troppo tardi, omologare con protocolli e procedure uguali per tutti i comportamenti degli operatori, anche negli altri tre presidi ospedalieri della provincia (Atri, Giulianova e Sant’Omero).

●       Occorre provvedere alla distribuzione centralizzata dei DPI per verificare la coerenza delle assegnazioni, avendo modo di tracciare e gestire tutte le donazioni di materiale.

●       Abbiamo chiesto a Prefetto, Questura, Protezione Civile e ASL di requisire strutture ricettive per assegnare alloggi al personale che ne faccia richiesta in caso di isolamento domiciliare o necessità di alloggio.

●       Abbiamo richiesto l’attivazione di prestazioni orarie aggiuntive, il pagamento dell’indennità di Malattie Infettive per tutti e la sub intensiva per il personale di Pronto Soccorso, 118 e reparti covid (come già fatto dalla ASL di Pescara) come segnale di riconoscenza e gratificazione al personale coinvolto in prima linea.

●       Abbiamo chiesto l’assunzione di infermieri da graduatoria, senza attingere a risorse in somministrazione dalle agenzie interinali per pochi giorni di servizio.

Alcune riflessioni, inoltre, sono obbligate perché diretta conseguenza della disorganizzazione imperante nell’Azienda sanitaria.

●       È stato correttamente individuato per tempo l’ospedale covid-19 nel San Liberatore di Atri, salvo poi gestire l’accettazione dei pazienti con una cabina di regia univoca che indirizzasse tutti i pazienti positivi ad Atri.

●       È evidente l’assenza di una cabina di regia capace di comunicare efficace sia all'interno che all'esterno. Le quattro Direzioni Sanitarie non pervenute. Come esempio basti l’episodio del crollo del tendone del pre-triage a Sant'Omero alle 3:00 di notte, ripristinato solo la mattina seguente con atteggiamento superficiale e allagato dalla pioggia.

●       I Direttori Sanitari non accettano la proposta già avanzata di prevedere due filtri per poter fare un check di tutti i visitatori dei quattro presidi ospedalieri e chiudere tutti gli ingressi degli ospedali per creare percorsi obbligatori. Una soluzione che si potrebbe adottare facilmente utilizzando personale in attività ridotta, vista la sospensione dei ricoveri programmati e le sole prestazioni urgenti garantite. Invece il compito di filtro viene caricato esclusivamente sul personale del Pronto Soccorso, già impegnato a Teramo anche a trasportare pazienti sospetti in Malattie Infettive e all'esecuzione di tamponi.

Tutto ciò serve a far capire in quale situazione il personale sanitario, e quello infermieristico in special modo, è costretto a lavorare per far fronte a questa straordinaria emergenza che coinvolge tutti noi. Non è possibile che si regga sempre tutto sulla buona volontà degli operatori. Lo abbiamo sempre detto: non siamo eroi, ma professionisti e vogliamo essere tutelati per poter tutelare e curare tutti al meglio.