Sono un gruppo di ragazzi che si dicono “stanchi di stare a guardare, però siamo anche un gruppo di giovani, di persone comuni, che non hanno potenti armi a disposizione, a parte la nostra buona volontà e i social. E visto che la battaglia che vogliamo fare è iniziata su un'applicazione e visto che vogliamo combattere un fenomeno che riguarda internet, allora abbiamo deciso di muoverci sullo stesso campo. Crediamo che la miglior definizione sia l'hashtag che abbiamo lanciato #mettetecianchelamiafaccia”.
Sì, è con un hashtag, che sta già diventando virale su instagram, che un gruppo di ragazzi teramani (Mariafrancesca Zilli , Andrea Dalila Notarini, Claudia Nuzzo, Valeria Luz Puleo, Federica Rasicci, Riccardo Renzi, Giorgia Anselmi, Michele Rogante, Elena Salvucci e Mattia di Eusebio) ha deciso di combattere la peopria battaglia di civiltà. Perché stare in quarantena non significa stare da soli, anzi: significa avere spazi di “pensiero possibile” da dedicare alle cose che contano davvero. Come la dignità delle donne. Che non è questione di parità o di femminismo, ma di intuire il senso profondo del sentirsi simili perché umani, uguali perché viventi di una vita illuminata dallo stesso sole e appoggiata sulla stessa Terra. E se qualcuno crede che sia possibile mortificare il ricordo di un sentimento, rendendo pubblica un’intimità che era complicità di affetti e diventa strumento della vendetta, allora bisogna agire. Se c’è chi crede che si possano usare le foto di una ex, per “vendicarsi”…. Allora è giusto che di foto ne abbia altre. Tante.
Ed è così che l’idea si fa progetto e, come tutti i progetti, c’è bisogno di un “manifesto”. Eccolo: «Siamo stati davvero male dopo aver saputo della notizia, male soprattutto sapendo di vivere in una società in cui la donna è considerata ancora un oggetto, un mero “contenitore“, parafrasando parole utilizzate nel gruppo, prive di qualsiasi libertà.
Siamo stati male perché il dito contro le vittime è stato puntato anche dalle donne stesse: quante volte abbiamo sentito dire “una donna non deve farsi certe foto, altrimenti che si aspetta? è una poco di buono” da un’altra donna? Noi lo consideriamo auto-sabotaggio allo stato puro, visto e considerato che così dicendo si presuppone che una donna non possa avere libertà sessuale e debba rispondere a comportamenti e doveri morali socialmente prestabiliti.
Dopo aver condiviso la notizia e diffuso l’accaduto il più possibile abbiamo ricevuto moltissimi messaggi.
Tantissime donne si sono confidate con noi, tantissime donne che si erano vergognate persino di parlarne con i loro amici per paura del giudizio ci hanno ringraziato di averne parlato anche noi, perché ne portavano il peso da sole da tempo.
Abbiamo deciso allora di condannare tutto questo e mostrare la nostra solidarietà con queste donne, mettendoci la faccia al fine di sminuire completamente questi gruppi e ciò che avviene dentro di essi».
Ed è questa l’arma che i ragazzo vogliono usare: la faccia. Metterco la faccia, significa esserci, partecipare, non arretrare, anzi: sfidare la cultura del silenzio bullizzante e del menefreghismo mortale. No, loro ci mettono la faccia, e ce la mettono “strana” a sberleffo, a boccaccia, a presa per il culo, insomma, perché contro l’idiozia, la risata può avere effetti devastanti.
Una risata… li bannerà..
«Vi invitiamo quindi a condividere una foto in cui fate una faccia buffa con l’hashtag #METTETECIANCHELAMIAFACCIA coinvolgendo quanti più amici possibili e inserirli in un unico post come questo o nelle storie, così da sfruttare il grande potere della condivisione. Vogliamo sdoganare l’argomento, giocare al loro stesso gioco, così che non abbiamo più materiale su cui lucrare e l’obiettivo del gruppo venga sminuito. Vogliamo stare vicini a tutte le donne che sono state vittime di revenge porn e non lasciarle sole in questa battaglia. Saremmo felici che il messaggio arrivasse a più persone possibile e che condivideste la vostra faccia senza avere paura, perché lottiamo tutti insieme. Grazie».
Avete letto questo articolo fin qui? E allora che aspettate a metterci la faccia?