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E' maggio il mese deciso dal Governo per la una ripresa graduale legata alla curva del contagio. Il governo ha messo in moto la macchina delle riaperture, le parti sociali lo reclamano, c'è il rischio default. Ma le concessioni che avverranno da qui al prossimo mese e mezzo, e poi ancora più in là nel tempo fino alla primavera del 2021, saranno strettamente legate all'indice della diffusione dell'epidemia. Un indice, spiega Il Messaggero, che dovrà essere al di sotto di 1 per poter far decidere al comitato scientifico e, ora alla task force degli esperti che è il momento per provare di nuovo a tornare alla vita normale.

La cosiddetta fase 1 finirà il 13 aprile quando, con un decreto di venerdì 10, è stato disposto di far ripartire le librerie, le cartolerie, i negozi per bambini, le aziende agricole, industriali, e altre legate alla filiera alimentare, sanitaria e meccanica.
Se poi tutto andrà bene, dal 4 maggio, dovrebbe essere consentito un allentamento dei vincoli alla libera circolazione dei cittadini ma con obbligo di mascherine, guanti e distanze di sicurezza. È possibile che venga deciso di consentire le riaperture a negozi di abbigliamento, di arredamento e tessili, con ingressi scaglionati, file e prenotazioni. I centri commerciali, però, continueranno a rimanere chiusi.

Dal 14 aprile, gli uffici e i negozi che potranno ricominciare dovranno farlo rispettando distanze e igiene: dovranno essere puliti due volte al giorno. Prima dell'apertura e in una pausa quotidiana si dovrà provvedere al lavaggio degli ambienti e alla sanificazione.Viene raccomandato l'ampliamento delle fasce orarie per evitare il sovraffollamento. Gli accessi nei negozi e negli uffici dovranno essere sempre scaglionati tenendo conto della metratura.

Questo il calendario delle possibili riaperture:

Cauta riapertura dei negozi di abbigliamento
Si tenterà di riavviare i Tribunali
Prevista la ripresa della serie A
Centri estetici e barbieri con regole severe
Fino a dicembre dovremo fare a meno dei cinema, dei teatri, dei luoghi affollati. Verranno riaperti alla fine dell'anno solo se il virus avrà mollato la presa. Un grosso danno per l'economia culturale e per il mondo dello spettacolo. Ma altre soluzioni, al momento, conclude Il Messaggero, non sembrano possibili. E infatti, per discoteche e stadi, e quindi anche per i concerti, se ne riparlerà a marzo del 2021.