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Un solo fatto è certo se si andrà al mare, sempre che i contagi scendano drasticamente prima dell'estate, gli ombrelloni non saranno separati da pareti di plexiglass. L'ipotesi è invece quella di un distanziamento obbligatorio tra le postazioni, magari con gazebo in legno riservati alle famiglie, di tavolini lontani, nei bar e nei ristoranti sulle spiagge, e di code, simili a quelle imposte nei supermercati, per accedere ai servizi. L'uso di mascherine nelle zone comuni potrebbe essere imposto. Ma ancora le indicazioni non sono arrivate e queste sono le ipotesi degli addetti ai lavori.Ieri il ministro Dario Franceschini ha assicurato che nel decreto di aprile ci saranno misure ad hoc per il turismo, ma intanto l'Assobalneari , dai primi di marzo, chiede al governo un intervento per il settore. In gioco ci sono almeno 140 milioni di euro e il lavoro di trecentomila addetti che valgono il 13 per cento del pil.

Sono comunque escluse le strutture in plexiglas proposte da un'azienda di Modena e circolate in queste ultime ore sul web: Non soltanto renderebbero la spiaggia una sorta di ospedale e poi, l'ipotesi è incompatibile con il nostro clima, perché quelle strutture avrebbero un effetto serra. Tra l'altro sarebbe impossibile e pericoloso realizzarle sulle spiagge. Il vento spesso spinge i bagnini a chiudere gli ombrelloni, cosa accadrebbe con quelle pareti di plastica?

Intanto si ragione su come riaprire dopo il 4 maggio. Gli anziani dai 70 anni in poi saranno gli ultimi a tornare alla libera circolazione con percorsi protetti. Del resto i dati aggiornati dicono che su 18.641 vittime da Covid-19, 13.408 avevano tra i 70 e i 90 anni, di questi 5.874 tra i 70 e gli 80 anni. Per loro, quindi ci sarà un'attenzione alla salute particolare.