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CORONAVIRUSCONTROLLIIn attesa di capire a chi spetterà l'ultima parola, se a alle Regioni o al Governo ed in vista della «fase 2» l'indicazione di Palazzo Chigi è quella di partire con un piano di aperture che valga da Nord a Sud tenendo conto però delle specificità del territorio, il che significherebbe, forse, che saranno poi i governatori a seconda della curva dei contagi e non solo, a stabilire se sbloccare alcuni settori oppure no alla riapertura fissata al 4 maggio nel senso che il Governo vorrebbe far ripartire il settore produttivo del paese ma se i contagi non scenderanno non è ancora detto che in questa data venga consentita la libera circolazione ai cittadini. Si deciderà entro questo fine settimana quando Conte parlerà di nuovo all'Italia con un pacchetto di decisioni in questi giorni al vaglio della task force.

Si sa intanto che per i ristoranti e i bar l'ipotesi più probabile è che si vada all'apertura il 18 maggio, dunque dopo le attività produttive e anche dopo i negozi. Va detto che per quanto riguarda la ristorazione l'attività non è stata completamente sospesa: ha sempre funzionato il servizio di consegna a casa, sia con le app più popolari (specialmente nelle grandi città), sia autogestito completamente dal locale. Dal 4 maggio, scrive Il Messaggero,  ci dovrebbe essere un primo passo in avanti consentendo anche la vendita da asporto, con il cliente che va direttamente nel ristorante o nella pizzeria, senza però avere la possibilità di consumare all'interno. Ultimo step il 18 maggio, ma dovranno essere garantite le separazioni con i tavolini separati, a una distanza di almeno due metri; su altri tavolini il cameriere lascerà la pietanza; termoscanner all'entrata per rilevare la temperatura.

L'altra  buona notizia è che i negozi riapriranno l'11 maggio, di fatto dopo due mesi di chiusura. Ma non si tornerà alle abitudini di prima: all'interno delle strutture commerciali i clienti saranno contingentati, dovranno essere garantite le distanze di sicurezza e comunque sarà obbligatorio indossare le mascherine. All'interno dovranno esserci dei dispenser con il liquido disinfettante, come d'altra parte i supermercati che sono rimasti aperti già fanno, in questi giorni. Due temi delicati: gli impianti di climatizzazione dovranno essere sanificati con frequenza; nel caso si tratti di negozi di abbigliamento sarà importante garantire una frequente pulizia dei camerini dove si provano gli abiti. I capi che sono stati appunto indossati dal cliente, per verificare la taglia, dovranno poi essere sanificati. Abitudini nuove per tutti.

Non ci si potrà spostare tra Regione a causa ancora dell'alta percentuale di contagi ma si potranno raggiungere le seconde case a patto che si trovino nella stessa Regione. Altrimenti no. E poi la grande incognita dei bus con la riapertura della scuola: addio ai mezzi strapieni. Tutto questo non sarà consentito mai più. Distanza di sicurezza e meno della metà delle persone che eravamo abituati a vedere, dunque più mezzi a disposizione nelle ore di punta per chi paga l'abbonamento: Tua e Baltour sono avvertiti.