Hanno ragione. Questa volta il popolo ha ragione. Basta con questa storia degli eroi & santi. Anche nella ma via abita un infermiere che porta il virus in città. Basta. Medici e infermierinon devono più rientrare nelle loro famiglie. Vivessero in tenda o in campagna, fuori città. Non devono girare liberamente nei condomini. Sono persone a rischio. Occorre un lazzaretto dove non diffondere il virus. Vuoi fare il medico o l’infermiere ? Sono fatti tuoi . Vuoi rischiare di ammalarti per fare l’eroe ? Sono fatti tuoi. Ti senti forte e ti senti bella perché salvi la vita alla gente. Ecchissenefrega !!! Sono solo fatti tuoi. Io non voglio rischiare di prendere il virus. Raccogliamo subito le firme per vietare ai medici e infermieri, membri della croce rossa, volontari della protezione civile, la possibilità di rientrare nei condomini della città. Devono stare alla larga dalla popolazione. Vogliono fare gli eroi ? E chi gliel’ha chiesto ? Non è che questi “egregi signori” potrebbero essere piazzati tutti insieme in villette alla periferia della città, in modo tale che sia tutelata la tranquillità di noi cittadini-lavoratori e l’incolumità di noi tutti. Oddio scusatemi ma una cosa così l’ho già scritta per la lettera inviata a marzo 2020 ad una dottoressa da un condominio di Pisa, della civile città di Pisa, della città universitaria di Pisa, ha fatto trovare ad una dottoressa dell’ospedale della azienda sanitaria toscana . Cambia mese , cambia città, ma il concetto è sempre lo stesso. Ma questa volta, se possibile, ancora più grande. Appartamento perinfermieri impegnati nella lotta al Covid-19? No, grazie. Questa volta la lettera firmata è stata inviata dall’amministratore di un condominio di Pordenone alla direzione dell’Azienda sanitaria del Friuli.Una lettera nella quale i condomini chiedono di non affittare un appartamento sfitto a due operatori del reparto Coviddell’ospedale civile di Pordenone. Il motivo è presto chiarito: c’è il timore che i due professionisti possano, in quale modo, portare il Covid-19 all’interno della palazzina. Ancora una volta un affronto nei riguardi di chi in questo momento è chiamato a salvare delle vite umane,a dei sanitari che stanno arrivando a Nord per dare manforte ai colleghi in trincea. Considerazioni gravi che, non solo, dimostrano l’ignoranza sanitaria di certe persone, ma dimostrano anche che, c’è ancora molto da fare in temninieducativi per poter parlare di civiltà, convivenza, solidarietà. E dire a voce alta #andràtuttobene. Viene da dire #standandotuttoabbastanzamale. Chi lavora nei reparti Covid è più controllato di qualsiasi altra persona; a Pordenone c’è un ospedale molto efficiente; il Friuli è tra le Regioni con meno casi (mano che in Abruzzo).Quindi mi viene difficile comprendere tutti questi timori di quella lettera. E se chi l’ha fatta scrivere, e chi l’ha firmata, un domani, risultasse positivo al coronavirus? E’ questo il ringraziamento a sacrifica la propria vita per salvare quella di altri? Gli eroi già non ci sono più ?
Ancora una volta un atto vergognoso, uno sfregio, una ferita aperta che non può passare nel silenzio. Come la lettera che i condomini di via Notarbartolo 17, Palermo, (e non solo) spedirono al giornale di Sicilia per protestare contro la presenza di Falcone in quel condominio. Un atto, una protesta che è seguita nel tempo. Senza che nessuno mai, come comunità, si indignasse abbastanza da essere significativo. Non ci si rende conto che ogni volta che si genera una nuova ondata di malumore e di insofferenza nei confronti di chi spende la propria vita a servizio degli altri, che avrebbe invece bisogno di solidarietà, vicinanza e affetto – abbassano la guardia che protegge tutti, la comunità, e anche loro. Le ragioni portate a sostegno di queste richieste, di questi cartelli, lasciano sempre spiazzati, tra sentimenti di sconcerto e di rabbia: sono un fulgido esempio di cinismo e menefreghismo riassumibile nella famosa frase“fatti li cazzi tua!”. Il livello di mancanza di civiltà e di senso della ‘res publica’ raggiunto da questi soggetti è giusto la riproposizione in scala ridotta di tutte le ingiustizie e le viltà che si compiono . Tali soggetti,hanno dimostrato chiaramente di incarnare i caratteri di quella società omertosa, vigliacca, complice, indifferente, egoista di stile mafioso, che si nutre di queste persone . Ma queste merde , questi vigliacchi, NON SONO L’ITALIA. Che invece è onorata di averetanti servitori dello Stato che hanno anteposto il bene comune alla loro quiete privata, anche per garantire un futuro migliore a queste persone che ora stanno nascondendo la testa sotto la sabbia, gli stanno voltando le spalle. Certo viene da chiedersi se – davanti a questa vicenda – oggi, ogni giorno, tanti medici, sanitari, volontari, facciano bene a sacrificare loro stessie se tutti quelli in prima linea facciano bene a rischiare la propria vita. Mi chiedo se tutto quel sudore, tempo, rischio, sia versato invano. La risposta ce l’ho, e sono convinto, si concretizzerà ancora per lungo tempo nei gesti dei veri italiani: nel perseguire con ancora più decisione questo cammino, nel pagare, gioiosamente, quel debito al Paese, qualsiasi tipo di ostacolo comporterà.
Leo Nodari