E' morto oggi don Igor Di Diomede, parroco di Castelnuovo Vomano e direttore della Caritas diocesana. Il primo febbraio era andato in coma e le sue condizoni vennero subito giudicate dai medici gravissime. Il parroco, 40 anni, fu ricoverato nell’ospedale Mazzini di Teramo dopo che era stato colto da un improvviso malore poco prima di celebrare la messa. Don Igor era nella sua abitazione quando svenne e perse i sensi. Trasportato d’urgenza in ospedale, in nottata fu operato per rimuovere un tumore al cervello. Il 10 febbraio scorso aveva lasciato il reparto di rianimazione. Oggi il decesso. Subito su facebook i primi messaggi da tutti coloro che lo avevano conosciuto in questi anni e lo stimavano per il grande lavoro che faceva.
Docile allo Spirito e amante della vita, forte e umile, era nato a Giulianova il 9 aprile 1978. Cresciuto a Notaresco, ha maturato la sua vocazione anche grazie al movimento dei focolari, conosciuto in parrocchia. Frequentata la facoltà di medicina veteriniaria presso l’università di Teramo, è entrato in Seminario a Chieti ed è stato ordinato prete il 17 settembre 2006. Già vice parroco a San Nicolò a Tordino e parroco a Poggio Umbricchio, San Giorgio e Macchia Vomano (nel comune di Crognaleto) e successivamente a Valle San Giovanni (nel comune di Teramo), Casanova, Elce, Faieto, Padula, Pagliaroli (nel comune di Cortino) e Fioli (nel comune di Rocca S. Maria), da 6 anni era stato trasferito alla parrocchia di Castelnuovo Vomano (nel comune di Castellalto). Era direttore della Caritas diocesana da 10 anni.
«Don Igor ci affida una grande responsabilità: con il suo sorriso e con la sua semplicità ci ha indicato la via della carità vissuta in silenzio – afferma il nostro vescovo, mons. Leuzzi – e mi ha sempre incoraggiato e sostenuto a portare avanti il progetto di allargare gli orizzonti della Carità».
È morto in un momento difficile per la nostra Italia e per tutto il mondo e questo ci impedirà di accompagnarlo – come avremmo voluto – con la celebrazione eucaristica e delle esequie. Nei prossimi giorni il Vescovo, in forma strettamente privata, benedirà la sua sepoltura.
Il cordoglio dell’intera diocesi va alla mamma Lina, al fratello Simone e alla sua famiglia. La comunità parrocchiale e diocesana, attraverso la preghiera personale, lo affida al Signore che ha vinto la morte ed accoglie, per sempre, chi ha sperato in Lui.