Ormai è ufficiale. Se tra il 4 e l'11 maggio non si verificherà un'impennata dei contagi, bar, ristoranti, parrucchieri etc. potranno riaprire il 18 maggio su base regionale. In Senato dopo lo scontro di ieri tra Renzi e parte del centrodestra, ad annunciare le riaperture per il 18 maggio su base regionale, è il ministro Francesco Boccia dopo un nuovo vertice con i governatori: «Il governo valuterà aperture differenziate per Regione a partire dal 18 maggio, sulla base dei dati del contagio che emergeranno dopo il 4 maggio». Boccia ha anche gettato acqua sul fuoco dello scontro con i governatori, parlando di ordinanze «legittime al 95%».
«Dal 17 maggio servirà un nuovo Dpcm». Da lunedì il monitoraggio, territorio per territorio, degli indici R0 sarà costante, con un preciso report settimanale. Intanto, i funerali riprenderanno ad essere celebrati da lunedì con una serie di misure molto rigorose. Misure ritenute necessarie per evitare che il virus riprenda a circolare durante i riti funebri. Tanto per cominciare oltre a controllare che il numero di «congiunti» non superi le 15 persone, ogni parroco dovrà attrezzarsi. Dovrà individuare un addetto alla sicurezza e incaricarlo di prendere la temperatura corporea ai familiari del defunto.
Altra novità. Il termoscanner, che fino a ieri gli sherpa della Cei davano per certo che non si sarebbe mai utilizzato, è stato fatto digerire anche al mondo cattolico, esattamente come per negozi, banche e altre attività. Le parrocchie dovranno acquistare l'apparecchio oppure, in alternativa, potranno utilizzare un termometro digitale.
L'altro aspetto che è stato sottolineato riguarda la sanificazione della chiesa. «Dovrà avvenire regolarmente mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica», si legge nella nota partita dal Viminale.
Una volta terminata la messa è obbligatorio aprire tutte le finestre e le porte per il ricambio dell'aria. La questione della comunione, per esempio, viene chiarita dalla Cei. Nel momento della distribuzione dell'ostia vanno evitati gli spostamenti. Dovrebbe essere il celebrante a recarsi ai posti, dove i fedeli al massimo quindici sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria.
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