E’ colpa TUA!”
Se l’autobus non passa, la colpa è dell’autista della Tua.
Se l’autobus è troppo freddo o troppo caldo, la colpa è dell’autista Tua.
Se l’autobus è troppo piccolo per l’affluenza all’ora di punta, la colpa è dell’autista Tua.
Se durante la fase 2 dell’emergenza sanitaria Covid19, i pendolari lavoratori della tratta Roma – L’Aquila, non riescono a raggiungere il luogo di lavoro, rischiando il posto, la colpa è dell’autista e del Trasporto Unico Abruzzese.
Ma facciamo un passo indietro.
Il Tpl, trasporto pubblico locale, esistente nel momento in cui viene a venire meno un altro collegamento oltre la gomma, prevede dei contributi regionali per garantire al meglio questo servizio. Ciò significa che non può esserci, quindi, un libero mercato.
In Abruzzo, negli anni hanno impropriamente liberalizzato e aperto la tratta di lunga percorrenza (Roma – L’Aquila - Teramo), alla grande concorrenza, ossia ai privati, che si sono posizionati sul mercato con prezzi competitivi, con mezzi competitivi, e accaparrandosi xuna gran fetta di fruitori, scansando in definitiva il trasporto pubblico abruzzese, che si è visto tagliare numerose corse perché troppo costose, considerando il pagamento della Ztl metropolitana, del personale, della manutenzione dei mezzi, del pedaggio autostradale, ecc..
Durante la fase 2 dell’emergenza Covid19, i privati, momentaneamente chiusi, non effettuano più le suddette percorrenze, creando non pochi disagi ai lavoratori che…… “La colpa è della TUA; il trasporto pubblico deve GARANTIRE le corse”.
Facile a dirsi, ma a farsi? Senza più il contributo regionale sulla lunga percorrenza e al limite di vettori e personale.
Secondo voi, la colpa è della Tua, se i contributi sono stati erogati a Startup internazionali e aziende private, anziché all’azienda di trasporto pubblico, per il solo vantaggio economico sul biglietto, per lo più di pochi spiccioli?
Fino ad oggi, l’azienda pubblica abruzzese, si è “ristrutturata” da sola, facendo leva sulle proprie forze e sui propri dipendenti, garantendo corse commerciali per la tratta Roma – L’Aquila.
Ciò significa, in questo momento, che oltre il viaggiare in perdita, non si garantisce il trasporto a tutti i pendolari (secondo le disposizioni ministeriali sono solo 12 i passeggeri possibili per ogni vettore, con un limite di vettori anche per eventuali corse BIS).
E i privati dove sono finiti? Quelli a cui avete fatto affidamento fino ad oggi, togliendo il Tpl a scapito del trasporto regionale, fusione di tre aziende, che doveva essere il fiore all’occhiello di tutta la regione?
Avete preferito aziende che utilizzano autoferrotranvieri in pensione o in congedo, senza garanzie mediche rigorose, che tagliano i costi sul personale, a favore di un prezzo di viaggio più “vantaggioso”, e che ora sono fermi.
Ma alla fine la colpa è sempre di Tua che “non garantisce il servizio” e “lascia a piedi i pendolari”.
E i privati che avete scelto, in questo momento, dove sono finiti?
Forse, non sarebbe allora più corretto dire: “SOLO la Tua garantisce, al limite dei vettori e del personale, il servizio ai pendolari della Roma – Teramo”?
Lettera firmata