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ORSA

Che meraviglia. Sono già stati ribattezzati Yoghi, Bubu, Baloo e Whinny. Dopo l’orso avvistato nel Parco del Gran Sasso una mamma orsa con  quattro cuccioli  si aggirano nei boschi abruzzesi . E’ un evento più unico che raro. Un evento eccezionale, bellissimo, anche se purtroppo non sarà facile mantenerli tutti per la madre,  che solitamente riescono ad avere due figli, al massimo tre. Ma quattro mai, almeno qui in Europa è davvero qualcosa di inimmaginabile. L’avvistamento è stato fatto da due guardaparco hanno infatti avvistato una 'mamma' orsa con al seguito addirittura quattro cuccioli. Durante il turno di servizio i due guardaparco che stavano pattugliando il territorio hanno intravisto a distanza di sicurezza l'orsa passare con i quattro cuccioli su un prato del parco: stupefatti, hanno iniziato a scattare fotografie che ora saranno utili per l'identificazione e successive valutazione sulle condizioni degli orsetti.  La madre, un orso bruno marsicano privo di collare, conosciuto dai membri del parco ma avvistato poche volte, è apparsa in buona salute, così come i cuccioli. Ricordiamo che l’orso non è pericoloso e si tiene sempre a debita distanza dall’uomo. Basta non provocarlo, o farlo spaventare e si sta del tutto al sicuro. Da un paio di giorni gli operatori del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dove per la prima volta si è osservato un evento del genere, stanno tentando di riavvistare gli animali per poter ottenere nuove informazioni scientifiche in modo da poterli proteggere. I rischi sono che si allontanino e i pericoli, dalla caccia agli incidenti, da sconfinamenti a malattie, sono sempre dietro l'angolo per gli orsetti. La sfida è assicurare un futuro a questi meravigliosi animali. Lo stesso effetto, stupore, ammirazione e tantissima gioia hanno pervaso tutti gli operatori addetti al monitoraggio dell’orso bruno e più in generale tutti coloro che hanno avuto modo di ammirare questa foto, che racconta di un evento eccezionale e non solo per l’orso marsicano. Da quanto risulta negli annali del Parco Nazionale d’Abruzzo, è la prima volta che si osserva un’orsa con 4 cuccioli nel territorio del Parco, non avendo nessuna evidenza scientifica che un altro episodio analogo si sia mai verificato in passato. Questo evento, sicuramente eccezionale è la testimonianza migliore che il territorio del Parco ha tutto ciò che serve per supportare la vitalità della popolazione di orso bruno marsicano. Conferma quanto sia importante la ricerca scientifica nel contribuire ad aumentare la conoscenza e a creare una base indispensabile per le scelte gestionali utili anche alla tutela. Resta la consapevolezza che la sfida per la conservazione di questa specie unica si gioca fuori dai confini del Parco, dove purtroppo i pericoli, soprattutto di origine antropica, sono ancora troppi e richiedono uno sforzo coordinato tra tutti i soggetti presenti, istituzioni e operatori economici in primis.. Infatti è difficile immaginare, come alcuni sostengono, che l’orso debba restare confinato solo all’interno del PNALM, soprattutto alla luce di risultati come questo che, in modo eclatante, confermano la vitalità dimostrata dalla popolazione “sorgente” negli ultimi anni, fino all’exploit del 2019, quando in definitiva sono stati registrati ben 20 nuovi nati (16 nel PNALM e 4 fuori). Volere questo, cioè pensare di tenere confinata una popolazione all’interno di spazi limitati, significa ignorare le basi elementari della biologia e dell’ecologia, in cui l’aumento della popolazione è proporzionale all’espansione dell’areale e quindi all’occupazione di nuovi territori. Grazie al lavoro degli ultimi anni, svolto dalla Rete di Monitoraggio Abruzzo e Molise ed a quella della regione Lazio, è stato possibile osservare come alcuni esemplari di orso marsicano ormai hanno colonizzato abbastanza stabilmente aree esterne al PNALM come, la Valle Roveto, la Riserva Regionale del Monte Genzano e il Parco della Maiella, senza contare quelli che si spingono oltre l’area di presenza stabile come l’esemplare avvistato qualche settima fa nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Come ha dichiarato il commosso Presidente del Parco del Gran Sasso Tommaso Navarra , serio ambientalista che vive l’ambiente come scelta di vita “Senza nulla togliere ad altri eventi il ritorno dell’orso sul Gran Sasso e ora l’orsa marsicana con i cuccioli  è la notizia più bella nel giorno che ha celebrato la Giornata Europea dei Parchi, ricordando, grazie all’orso marsicano, quanto sia importante fare rete e squadra, promuovendo iniziative organiche di tutela degli habitat e delle specie minacciate, ma anche di sviluppo sostenibile, utile a promuovere l’economia delle aree protette attraverso la conoscenza dei temi di tutela e la sensibilizzazione di residenti e turisti”.

Leo Nodari