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mauro pettinaro vice presidenteFis/Casse integrazioni che tardano ad arrivare, retribuzioni di contratti part-time ancora più basse, nessuna retribuzione fino ad Ottobre e futuro incerto per le riaperture delle scuole che potrebbero prevedere la chiusura delle mense!

Questa la fotografia di quello che sta accadendo ai lavoratori e alle lavoratrici dei settori del terziario e turismo nella Regione Abruzzo e nella Provincia di Teramo ed in particolare è quello che sta accadendo alle lavoratrici e ai lavoratori delle mense e della ristorazione scolastica.
Per queste lavoratrici e questi lavoratori il Covid-19 ha significato interrompere completamente l’attività lavorativa, creando tantissime difficoltà nella gestione dell’economia familiare.

Tra le realtà che hanno riscontrato maggiori criticità riguardo l’emergenza Covid19 c’è quella delle addette alle mense, cuoche impegnate nella produzione dei pasti delle scuole delle nostre città. Lavoratrici e lavoratori che percepiscono la retribuzione solo 8 mesi l’anno, poiché la loro attività lavorativa è strettamente legata all’apertura delle scuole e delle mense ottobre/giugno. Contratti di lavoro part time involontari, spesso donne monoreddito che lavorano solo con orari compresi tra le 10 e le 30 ore settimanali. Situazioni economiche, già compromesse in regime di normalità in quanto i lavoratori percepiscono redditi comunque bassi, che con l’emergenza convid-19 hanno visto ridursi anche quel poco garantito fino al 5 marzo u.s. Il Fis/Cassa integrazione non è ancora arrivato a tutte e gli importi netti, in ogni caso, sono compresi tra i 160,00 e 500,00 euro!

Il settore della ristorazione scolastica resta escluso dalla protezione salariale già dal prossimo 8 giugno quando le ulteriori 5 settimane di Fis/Cassa Integrazione, previste dal Decreto Rilancio, non riusciranno a garantire nemmeno la necessaria copertura di tutto il mese di giugno (il 30 Giugno è la data nella quale sarebbero terminate le scuole dell’infanzia e i nidi). Questo significa che, quanto ricevuto da marzo ai primi di giugno, dovrebbe bastare alle lavoratrici e ai lavoratori del settore fino alla fine di settembre, sempre che con la presunta riapertura delle scuole si possa tornare anche alla normale attività delle mense scolastiche. 
A questi problemi si aggiunge per molte di loro la mancata possibilità di poter lavorare anche durante la stagione estiva negli stabilimenti balneari e nei ristoranti perché, come era prevedibile, la grave crisi che tutto il settore turismo sta vivendo e vivrà nei prossimi mesi ha ridotto in maniera cospicua il numero dei posti di lavoro stagionali.

La Filcams Cgil Teramo ritiene che il settore del turismo ed in particolare quello delle mense scolastiche debba avere, come fatto per altri settori, un piano di sostegno al reddito dedicato che possa accompagnare le lavoratrici e i lavoratori del settore fino alla riapertura delle scuole e delle mense. Abbiamo purtroppo verificato fino ad ora che tutti gli interventi a sostegno del reddito, anche quelli riferiti alle povertà più estreme come i buoni spesa comunali, hanno sempre avuto tra i requisiti lo stato di disoccupazione, ma siamo assolutamente convinti che non basta essere lavoratori dipendenti con redditi di poche centinaia di euro al mese per essere ritenuti soggetti non fragili e autonomi economicamente. Per questo rivolgiamo la nostra richiesta di aiuto a tutte le istituzioni comunali, provinciali, regionali e prefettizie per portare al Governo la voce delle lavoratrici e dei lavoratori del settore e per trovare un sostegno economico a questo settore.

Abbiamo sostenuto in questi mesi che nessuno deve essere lasciato indietro e per questo motivo è di assoluta priorità la situazione delle addette alle mense scolastiche.

Il tempo è oramai scaduto e purtroppo #NonèAndatoTuttoBene come abbiamo sperato.

Per queste ragioni venerdì ci sarà una protesta in tutti i capoluoghi abruzzesi e la Filcams Cgil Teramo porterà in piazza la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense scolastiche il prossimo 5 giugno dalle 10 alle 12 presso il Largo San Matteo davanti alla prefettura. Alle 10:30 sarà prevista una conferenza stampa per spiegare le ragioni della protesta. I presidi, che si svolgeranno in tutto l’Abruzzo, si terranno nel pieno rispetto delle prescrizioni previste per la riduzione e il contenimento del contagio.