L'uso dei guanti è sconsigliato per fare la spesa. Così la Regione spiega l'ordinanza emanata dal presidente Marsilio: «È opportuno che gli utenti dei servizi, per esempio attività di commercio al dettaglio, ristoranti, accoglienza, non siano in alcun modo obbligati all'uso dei guanti monouso, ma vengano messi nelle condizioni di avere libero ed estensivo accesso a postazioni in cui sia possibile igienizzare frequentemente le mani con soluzioni idroalcoliche. Queste stesse indicazioni valgono per i lavoratori addetti alle stesse strutture, quando l'uso dei guanti non sia di fatto obbligatorio per normative anche precedenti all'attuale emergenza Covid».
La comunità scientifica, scrive la Regione Abruzzo, ha puntato l'attenzione sulle modalità di riduzione della colonizzazione delle mani da parte di agenti patogeni potenzialmente trasmissibili, mettendo a confronto la pratica dell'igiene delle mani con l'utilizzo di dispositivi specifici di protezione, come ad esempio i comuni guanti monouso, in lattice o in nitrile: «Spesso l'uso dei guanti è stato associato a un maggior senso di protezione, in quanto i guanti sembrano rappresentare un'efficace barriera fisica al passaggio di agenti patogeni da paziente a operatore oppure da paziente a paziente per il tramite dell'operatore», spiegano i protocolli, «tuttavia, nel corso degli anni, l'efficacia dei guanti monouso nel ridurre il tasso di infezioni, soprattutto intraospedaliere, è stata di molto ridimensionata, quando non del tutto confutata. I guanti tendono infatti a fornire una maggiore sensazione di sicurezza che tuttavia non ha riscontri di efficacia neanche nella pratica clinica, tanto più che il loro utilizzo estensivo, associato al fatto che non è possibile sanificarli durante il loro utilizzo, porta a una colonizzazione superficiale dei guanti stessi, che rischiano di diventare a loro volta un pericoloso veicolo di infezione».