• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

IMG-20200522-WA0002.jpgIMG-20200522-WA0013.jpg

L'Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico di Pietracamela ed il presidente dell'Asbuc, Paride Tudisco, a causa del mancato pagamento dei canoni di concessione da parte della Soc. Gran Sasso Teramano S.p.a., relativi ai terreni siti ai Prati di Tivo, appartenenti al Demanio Civico di Pietracamela, su cui insistono le attività scioviarie di proprietà della stessa, con grande rammarico, ha dato regolare mandato allo Studio Legale Biocca di redigere una diffida ad adempiere significante la volontà di risolvere il contratto per inadempimento.
Le motivazioni che hanno indotto tale azione sono riconducibili non solo al mancato pagamento dei canoni dovuti dalla Gran Sasso Teramano S.p.a., ma, soprattutto, alla totale mancanza di volontà dimostrata dalla Società concessionaria.

Uno sfratto in piena regola che metterebbe in crisi l'attività e sancirebbe la morte della stazione turistica teramana del Gran Sasso. Un tentativo di mediazione, infatti, fu fatto presso la Camera di Commercio ma il rappresentante legale delegato dalla Sgt, sempre secondo quanto riferisce il presidente Tudisco, "ha dichiarato che il liquidatore della stessa non è disponibile a portare a termine nessun accordo per la liquidazione del pagamento dell'ingente debito". L'amministrazione separata ritiene che questo atteggiamento di chiusura sia l'ennesimo esempio di mancanza di organizzazione e programmazione, che "i vari disservizi, l'alternarsi delle aperture in ritardo rispetto ai canonici inizi stagionali turistici sia invernali che estivi, non hanno mai permesso un vero sviluppo turistico e una seria programmazione di pacchetti turistici da parte degli operatori del settore".
L''Asbuc parla anche della vendita degli impianti, che prevede ribassi del 25% ad ogni nuova asta indetta: "Si arriverà all'ultima gara che scadrà il prossimo settembre - riporta l'Asbuc - a seguito della quale se nessuno avrà rilevato gli impianti, assisteremo alla probabile morte dei Prati di Tivo". Secondo l'Asbuc nessuno ha mai investito in un hangar di rimessaggio per conservare le attrezzature, per custodire i cannoni per l'innevamento artificiale (che non funzionano perchè manca l'acqua), per proteggere i tre battipista e per fare assistenza e manutenzione agli stessi o per custodire le sedute delle seggiovie.