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SindacatioggiÉ un progetto ambizioso è importante, quello che a Timoteo per la CGIL, Benintendi per la CISL e Truono per la UIL provinciali, hanno presentato questa mattina in Provincia. Un   documento programmatico importante,  nel quale i Sindacatj propongono l’avvio di una fase serrata di confronto e dibattito con tutti i rappresentanti delle parti sociali, istituzionali, politiche ed imprenditoriali che permetta la redazione di una piattaforma capace di offrire alla provincia di Teramo una concreta prospettiva di rilancio sul piano economico e sociale.

"Abbiamo più volte in questi anni analizzato fatti, conseguenze e dati delle ripetute crisi ed emergenze che hanno concretamente cambiato, purtroppo in peggio, le abitudini, la quotidianità, le aspettative  i programmi di vita dei residenti in questa provincia. Dei lavoratori, delle lavoratrici in particolare, riducendo o peggiorando le occasioni di lavoro e reddito e non offrendo, soprattutto opportunità per le migliori risorse del nostro territorio: i giovani.

Ma, partendo da queste considerazioni, crescono le ragioni per uscire dalla continua emergenza ed entrare su un terreno di riprogettazione e programmazione in tutti gli assetti economici e sociali. 

Noi pensiamo che sia possibile. Ci sono gli spazi e le opportunità per avviare questo percorso e noi vogliamo portare il nostro contributo per favorire e permettere questo rilancio.

Oggi in un percorso di ripartenza che sarà complicato e difficile per tutti è evidente che la provincia di Teramo presenta aspetti e problemi particolari, vicende che intrecciano la piccola impresa, la fragilità del territorio, delle sue infrastrutture, i temi della ricostruzione, i progetti annunciati ed ancora attesi e soprattutto il drammatico problema del lavoro che non c'è e non arriva.

In questo quadro è indispensabile che tutto l'assetto istituzionale, politico, economico e sociale metta in un campo una fortissima responsabilità ed un impegno convinto e verificabile per rilanciare il territorio.

Vanno fissati con nettezza obiettivi possibili e credibili che vanno perseguiti con una strategia progettuale che parta da quei settori che tradizionalmente sono stati un volano dello sviluppo locale come industria e 

turismo e che sappiano programmare l'ammodernamento del territorio sul piano infrastrutturale e dei servizi.

L’obbiettivo iniziale è quello di aprire un “laboratorio progettuale” con la costituzione di specifici tavoli sui diversi settori, industria, turismo, infrastrutture, edilizia, sanità, aree interne welfare ecc. con la partecipazione dei rappresentanti di istituzioni, imprese, lavoratori e con il contributo essenziale degli istituti della conoscenza a partire dall’Università. Con questa un’impostazione si vuole arrivare, nei tempi più rapidi possibili, all’elaborazione di una vera e propria piattaforma provinciale condivisa e partecipata con la quale aprire una concreta fase di rilancio del nostro territorio.

La provincia di Teramo ha veramente  bisogno di un impegno progettuale eccezionale. Noi non pensiamo che da sole le nostre idee siano sufficienti. Ma siamo certi che insieme a quelle delle rappresentanze politiche, economiche e della conoscenza provinciali potremo disegnare le condizioni possibili e praticabili per un ammodernamento e una riqualificazione del territorio provinciale sul piano sociale, economico ed ambientale e fornire ai cittadini e ai giovani in particolare, un futuro con nuove e credibili opportunità di lavoro.

Oggi, viviamo una crisi straordinaria che va affrontata con azioni creative ed  innovative sapendo riconoscere e sostenere l’interesse generale e mettendosi al suo servizio. Noi  siamo certi e fiduciosi che, su questo sentiero, nessuno vorrà sottrarsi a questo impegno.

Il contesto che si è oggi determinato aggravato drammaticamente dall’emergenza ed incognita Covid, è più che mai necessario ed urgente “fare sistema” come comunità locale in tutte le articolazioni pubbliche e private, economiche e sociali, politiche e civili. L’attuale scenario impone politiche specifiche tese al superamento delle situazioni di criticità e a politiche sinergiche e strategiche in grado di rilanciare la competitività del territorio e delle imprese.

Dentro questa consapevolezza, noi poniamo i nostri obbiettivi, i campi di intervento e indichiamo le azioni necessarie a sostegno delle nostre idee. 

Ma con una posizione aperta verso il territorio ricercando sui diversi temi, i saperi, le esperienze, le specializzazioni, le competenze, le responsabilità che sono presenti e che si rendono disponibili per rafforzare le nostre proposte . In questa direzione, il contributo dell’università di Teramo, e di tutto il sistema formativo teramano, deve partire dal presupposto che il territorio rappresenta uno snodo cruciale per la crescita ed è fondamentale, attraverso un adeguato contributo scientifico e specialistico, fornire ai decisori pubblici, sociali e privati scenari su cui ragionare, proposte di policy che aiutino a collocare i problemi su uno sfondo più ampio e su un tempo più lungo.

Mettere al centro dell’analisi un’idea di innovazione territoriale sostenibile, stimolare una rete di relazioni fatta di infrastrutture fisiche ma soprattutto di relazioni sociali, culturali ed economiche, che leghi la città di Teramo al suo territorio e consenta ad entrambi di rafforzarsi reciprocamente, nella specificità delle funzioni, delle articolazioni produttive, delle risorse di patrimonio naturale e turistico.

“Le nostre Idee per il futuro della provincia di Teramo” rappresentano da questo punto di vista un’opportunità per proseguire con ulteriori iniziative che mirino a ridisegnare una Governance che superi astratti schemi amministrativo-burocratici, bensì   sappia cogliere tutti gli spazi di libertà in maniera tale da rispondere a specifiche esigenze attraverso leve efficaci e adeguate alle sfide che la provincia di Teramo ha di fronte.

In estrema sintesi attivare un processo che consenta alla Provincia di Teramo di assumere, nel tempo, il ruolo di ambiente favorevole (invertendo la tendenza sfavorevole) per tutte le forze produttive, rendendo possibile la creazione di economie esterne e “dando luogo” a specifiche forme di cooperazione tra le imprese, gli attori sociali e tra tutti gli attori dello sviluppo.

Noi riteniamo che questa impostazione potrà realmente portare al conseguimento degli obiettivi che ci siamo proposti e che ricordiamo: 

1) Consolidare ed accrescere il livello occupazionale in particolare quello giovanile e femminile;
2) Ammodernare e riqualificare il sistema vario delle reti;
3) Sostenere e rilanciare la struttura manifatturiera, industriale e artigianale;
4) Valorizzare e rinnovare il ruolo, l’immagine del territorio per attrarre investimenti e nuovi flussi turistici;
5) Fermare il processo di spopolamento della montagna e delle aree interne e rilanciare le ragioni di una rinnovata  residenzialità;
6) Attivare percorsi e progetti per l’inclusione e la coesione sociale.

Sono obbiettivi raggiungibili se, DA SUBITO, si assume con nettezza una chiara visione progettuale condivisa nel territorio. È questa, oggi, una condizione primaria ed ineludibile! Nei prossimi mesi, quando saranno rimodulate le risorse della vecchia programmazione Ue, rese disponibili quelle del Recovery Fund,  forse del MES e della nuova programmazione, è chiaro che presentarsi con progetti definiti ci porterebbe un indubbio vantaggio per l’accesso a quei fondi.

Per questo abbiamo avviato questo percorso depositando oggi le nostre Idee in provincia e chiedendo la convocazione dell’assemblea provinciale dei Sindaci aperta alle associazioni imprenditoriali, all’università di Teramo, alla Camera di Commercio. In questo modo intendiamo iniziare il percorso di elaborazione nel territorio che porti al più presto con la  partecipazione anche dalle rappresentanze istituzionali regionali e parlamentari alla definizione concreta di un progetto di rilancio per tutto il territorio".

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