La vicenda della Vigilessa Anna Capponi è giunta ad una svolta fondamentale attraverso la pronuncia della Corte di Cassazione depositata ieri. La sentenza fa riferimento al primo licenziamento subito dalla Capponi che, dopo tante udienze e alterne vicissitudini, si vede riconoscere le proprie ragioni e i propri diritti con l’accoglimento del ricorso avverso la pronuncia della Corte d’Appello dell’Aquila. Ora la palla passa alla Corte d’Appello di Ancona, che dovrà decidere definitivamente in merito alla sussistenza della giusta causa di licenziamento.
La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri esprime grande soddisfazione per il responso emesso dalla Corte di Cassazione, che pone la parola fine ad una vicenda incresciosa che ha provocato alla Vigilessa Capponi una grave sofferenza fisica, psichica ed economica, capace di influire negativamente sulla vita della medesima e della sua famiglia.
“Ho sempre sostenuto con convinzione e profonda vicinanza Anna Capponi - afferma la Consigliera di Parità Monica Brandiferri – nel tormentato e difficile percorso umano e giudiziario che la vede duramente messa alla prova. Apprezzo la sua tenacia, la sua voglia di lottare senza arrendersi per i propri ideali, avendo come unico obiettivo il trionfo della giustizia e il rispetto della legge. La sentenza della Cassazione ha ribaltato completamente il giudizio precedente in quanto il Comune di Teramo non poteva licenziare la Capponi, alla quale semmai poteva essere comminata solo una sanzione disciplinare una volta acclarati i fatti. A prescindere dai tecnicismi, si tratta di un successo importante per Anna Capponi, vittima di un vero e proprio accanimento giudiziario negli ultimi anni, nonostante abbia tentato in tutti i modi di pervenire ad una composizione transattiva che accontentasse tutte le parti in causa. Proprio per cercare una conciliazione la Vigilessa si è rivolta per la prima volta al mio ufficio, ma tutti i nostri tentativi si sono rivelati vani sebbene abbiamo sempre manifestato, in tutti gli incontri effettuati con le Istituzioni competenti, la volontà di definire la vicenda senza ricorrere alle autorità giudiziarie.
Come Consigliera di Parità mi occupo tutti i giorni della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sui luoghi di lavoro, tratto di continuo casi di violenze e discriminazioni sul lavoro, ma sono stata particolarmente coinvolta dalla vicenda e dalla storia di Anna Capponi, che merita di essere ripagata delle innumerevoli sofferenze tornando a condurre una vita normale e a svolgere il proprio lavoro, che ha sempre portato avanti con passione e competenza, in un clima di serena collaborazione, presupposto indispensabile per garantire il benessere sui luoghi di lavoro”.