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BUROCRAZIA“Scrivo questa lettera per trasmettere il grido di dolore di una categoria, quella dei Consulenti del Lavoro che rappresento, per quanto negli ultimi mesi sta accadendo sul fronte della gestione degli ammortizzatori sociali emergenziali .

E’ con questo incipitche la Presidente Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro Dott.ssa Marina E. Calderone esordisce nellmissiva datata 14 luglio 2020 inviata al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Sen. Nunzia Catalfo ed al Presidente dell’INPSProf. Pasquale Tridico. 

L’ANPIT Regione Abruzzo e l’ANPIT Regione Marche non possono che esprimerepiena solidarietà per quanto stigmatizzatodalla Presidente. 

In particolare si vuole sottolineare l’assoluta mancanza di supporto da parte dell’INPS nell’interpretazione dei diversi voluminosi provvedimentche si sono succeduti nello stretto lasso di tempo che va dal mese di marzo sino ad oggi in maniera alluvionale (spesso redatticon linguaggio poco chiaro e di difficile interpretazione). 

Infatti, dopo l’emanazione del D.L. “Cura Italia”  e del D.L. Rilancio”ai quali si aggiungono un numero imprecisato di circolari INPS anch’esse poco chiare - le nostre Associazioni di categoria sono statlasciate sole mentre aziende e lavoratori erano in attesa di una risposta chiara e non foriera di interpretazioni fuorvianti e/o contrastanti.  

Si sono purtroppo verificati disservizi informatici riscontrati quotidianamente sul sito dell’Istituto Previdenziale, le procedure che sono state messe in atto per il riconoscimento dei trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria, della CIG in deroga e dell’assegno ordinariosi sino rivelate estremamente farraginose.

Le criticità testé evidenziate si sono tradotte, purtroppo, nel rigetto massivo delle istanzedepositate assumendo motivazionidel tutto generiche ed apodittiche consistenti in meri rinvii a circolari INPSil tutto omettendo però di fornire adeguate e utilispiegazioni operative.

Il sacrificio dei nostri membri di Giuntae dei Consulenti del Lavoro attraverso la loro abnegazione e il loro professionale spirito di servizio assicurato alle aziende 7 giorni su 7 in piena emergenza COVID, non è stato purtroppo sufficiente a fornireadeguate risposte a quanti, ancora in attesa di percepire i loro assegni,sono delusi dall’inefficienza di questo sistema. 

Auspichiamo da ultimo che la crisi sanitaria che hamassicciamente investito tutti i settori lavorativi del nostro Paese,aiuti alla creazione di strumenti innovativi e di interventi shock in grado di snellire la burocrazia ed evitare un pericoloso risvolto sociale.