Il sindaco di Sant'Omero, Alberto Pompizi scrive all'Anci Abruzzo ed i colleghi di Teramo chiedendo di fare fronte comune per superare i vincoli del Patto di Stabilità.
Sant'Omero ha 3milioni di euro bloccati, che non può spendere per risolvere i problemi di dissesto viario e geologico. "L' introduzione del Patto di stabilità interno ha creato non pochi problemi agli amministratori locali , soprattutto in relazione alla possibilita' o meno di ricorrere a prestiti destinati al finanziamento di investimenti - scrive Pompizi.
Non sfugge a nessuno l'evidente contraddizione in cui sono costretti a vi vere gli amministratori: il verificarsi di danni pesanti all ' assetto del territorio da un lato e contemporaneamente, l'impossibilità di utilizzare le poche risorse a disposizione anche e soprattutto ai fini di una giusta e corretta prevenzione.
E' di rigore , dunque , condividendo tali intenzioni, lanciare un appello unitario, forte e chiaro, alla Presidenza del Consiglio affinchè vengano escluse dal patto di stabilità interno: le spese di manutenzione e di restauro del patrimonio pubblico, le spese destinate al risanamento idrogeologico e della difesa del suolo, il finanziamento delle spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici.
E' indispensabile, infine, che i Comuni fino a 5000 abitanti vengano esonerati dal Patto, mentre per tutti gli altri va ripensato".
Patto stabilità, il sindaco di Sant'Omero scrive all'Anci
Il sindaco di Sant'Omero, Alberto Pompizi scrive all'Anci Abruzzo ed i colleghi di Teramo chiedendo di fare fronte comune per superare i vincoli del Patto di Stabilità.
Sant'Omero ha 3milioni di euro bloccati, che non può spendere per risolvere i problemi di dissesto viario e geologico. "L' introduzione del Patto di stabilità interno ha creato non pochi problemi agli amministratori locali , soprattutto in relazione alla possibilita' o meno di ricorrere a prestiti destinati al finanziamento di investimenti - scrive Pompizi.
Non sfugge a nessuno l'evidente contraddizione in cui sono costretti a vi vere gli amministratori: il verificarsi di danni pesanti all ' assetto del territorio da un lato e contemporaneamente, l'impossibilità di utilizzare le poche risorse a disposizione anche e soprattutto ai fini di una giusta e corretta prevenzione.
E' di rigore , dunque , condividendo tali intenzioni, lanciare un appello unitario, forte e chiaro, alla Presidenza del Consiglio affinchè vengano escluse dal patto di stabilità interno: le spese di manutenzione e di restauro del patrimonio pubblico, le spese destinate al risanamento idrogeologico e della difesa del suolo, il finanziamento delle spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici.
E' indispensabile, infine, che i Comuni fino a 5000 abitanti vengano esonerati dal Patto, mentre per tutti gli altri va ripensato".

