Storia di civiltà negata. Di solidarietà perduta. Di burocrazia ostile.
Storia di una famiglia che lotta, per un diritto che dovrebbe essere scontato.
Storia di Annagiulia, una diversamente abile di 40 anni, costretta a vivere su una sedia a rotelle.
Annagiulia ama il mare. Lo ama perché le fa bene. Passare ore in acqua la aiuta a vivere. Non è un passatempo estivo, per lei è vita.
Ma il mare è lontano, e la spiaggia é un ostacolo enorme per la sua sedia a rotelle. Ne servono tre, per permettere ad Annagiulia di arrivare al mare. Tre sedie a rotelle: una per la strada, una per la sabbia e una per il mare. QUESTO E' QUELLO CHE ACCADE OGNI GIORNO
Tre sedie e quattro persone a spingerle.
Nelle PAROLE DELLA MADRE, ascolterete la voglia di combattere di una famiglia che, in fondo, non ha chiesto altro che una passerella.
E, questa sì che sembra davvero una richiesta impossibile, ha chiesto di poter avere un posto sulla spiaggia libera, riservato, nel quale lasciare l’ombrellone e altro, perché smontarlo ogni giorno, con tutto il bisogno di assistenza di Annagiulia, é un problema in più.
Richiesta anche questa che però sembra impossibile, a Tortoreto, perché la burocrazia è più forte dela solidarietà e perché forse due metri di muretto valgono più dei bisogni di Annagiulia.
Una passerella c'è, dicono in Comune, "soltanto" 250metri più in la.
Ma 250 metri per la famiglia di Annagiulia sono una distanza enorme.
Un'altra passerella e un'alta area riservata, come quella realizzata per un altro diversamente abile. Tra l'Irene e il Gabbiano
Il Comune di Tortoreto dice che non si può fare.
Ma la famiglia non si rassegna.
Combatte e combatterà.