In 24 ore 845 nuovi positivi. E in Italia siamo già a 1.077 focolai. Al Ministero della Salute alzano il livello di allerta, oggi Speranza farà un richiamo al senso di responsabilità di tutti. La situazione è sotto controllo, la maggioranza dei nuovi infetti è asintomatica, il numero dei decessi resta basso e ieri c'è anche stato il record di tamponi eseguiti (77mila).
A causare il notevole incremento di nuovi casi, quasi a sorpresa, scrive Il Messaggero, sono gli italiani che rientrano dalle vacanze: da una parte coloro che, soprattutto giovani, stanno tornando da Spagna, Grecia, Malta e Croazia, per i quali in ritardo è iniziata una campagna massiccia di tamponi; dall'altra, non ci ha salvato il mantra «trascorriamo le vacanze in Italia», perché a Roma la vera emergenza è rappresentata da chi è stato in Costa Smeralda, tra discoteche, ristoranti, feste e imprudenze.
A ieri il numero dei positivi rientrati dalla Sardegna, solo a Roma, ha superato quota cento, un numero che secondo la Regione Lazio è destinato a triplicare. Il Lazio chiede alla Regione Sardegna e al Ministero della Salute di organizzare rapidamente un servizio di tamponi agli imbarchi prima del ritorno a Roma, sia con il traghetto sia con l'aereo.
La movida senza regole - in vacanza ma anche dentro casa - ha contribuito (ma non è l'unica causa) a fare segnare ieri il numero più alto di nuovi positivi in Italia dalla fine del lockdown: siamo a 845. E c'è un altro dato da tenere d'occhio, sempre per smentire il luogo comune «i nuovi positivi stanno tutti bene». Il numero dei ricoveri cresce ogni giorno. Anche qui bisogna essere chiari: non siamo vicini ai dati di marzo e aprile. Però la tendenza al rialzo c'è: i posti occupati in terapia intensiva, nei giorni migliori, erano stati 39, oggi sono 68. I ricoveri negli altri reparti sono aumentati di quasi cento unità in una sola settimana, da 786 a 883.
Il professor Stefano Vella, infettivologo dell'Università Cattolica di Roma dichiara al Messaggero: «La situazione è preoccupante anche in Italia, non solo negli altri Paesi. C'è una progressione continua degli ultimi giorni. L'età dei positivi è calata, ma i giovani, spesso asintomatici, possono essere vettori del virus e far ammalare nonni e zii. Se non vogliamo richiudere, dobbiamo stare attenti».